Siamo giunti alla fine di Agosto 2022. Sono passati 5 anni da quell'estate 2017 in cui è iniziato tutto. Abbiamo attraversato una pandemia, ho cambiato 3 caschi e ho comprato una nuova moto, ho percorso decine di migliaia di chilometri su strade conosciute ed esplorando nuovi itinerari. Mi sono spinto a nord fino alla Danimarca, ma ho anche riscoperto le Dolomiti, l'Austria e la Germania meridionale. Sono stati 5 anni intensi, durante i quali ho conosciuto virtualmente e incontrato nella realtà molte persone che quasi sicuramente non avrei mai conosciuto o incontrato se questo blog non fosse esistito. E' tempo di fare dei bilanci, di raccontare la storia di questo progetto, di fotografarne la realtà presente, di delinearne il futuro.
Come nasce il Blog Giri-in-moto
Tutto inizia nell'estate del 2016 con il mio primo viaggio in moto in solitaria, da Padova al Salento, e ritorno, in sella alla mia Ducati Monster 1200 (clicca qui per leggere il racconto di questo viaggio). In quella occasione nasce in me la voglia di condividere la mia esperienza di viaggio in moto, e di fare lo stesso anche con i giri in moto più semplici, quelli della domenica.
Parlando con amici e conoscenti mi rendevo conto che molti degli itinerari che avevo percorso in moto o che avevo voglia di organizzare nei mesi successivi, non erano poi così scontati o banali, soprattutto per chi proveniva da una regione o da una zona geografica diversa dalla mia.
Indipendentemente dal mio primo viaggio in Salento, mi sono reso conto del fatto che gli itinerari in moto che può offrire il Veneto, la mia regione, ma più in generale il Nord-est, e di più ancora tutta la zona geografica limitrofa che comprende gli Appennini settentrionali così come il Trentino, l'Alto Adige, o il Tirolo, sono talmente tanti e variegati nella loro natura da poter giustificare l'idea di creare un luogo virtuale in cui raccontarli.
All'inizio ho pensato ad una semplice pagina Facebook e Instagram, nelle quali avrei potuto concentrare le mie passioni per la scrittura e per la fotografia, poi ho deciso di fare le cose per bene, dedicare del tempo in più al progetto, e strutturare qualcosa con un pizzico di ambizione in più: un blog che potesse essere un riferimento per i motociclisti della domenica che come me cercano informazioni online su giri in moto ed itinerari, alla caccia di sensazioni ed emozioni di viaggio, per capire se quel percorso vale la pena o no farlo, indipendentemente dai freddi numeri dei chilometri, delle ore di viaggio, delle pendenze, o dalle fredde tracce da scaricare sul navigatore gps.
Ho dedicato quindi un anno per raccogliere le idee, fare ricerca, leggere i blog già presenti online, seguire pagine Facebook e Instagram alle quali ispirarmi e allo stesso tempo dalle quali differenziarmi. Ho cercato di impostare un mio stile, un mio modo di esprimermi, consapevole del fatto che le mie passioni primarie erano e sono la scrittura e la fotografia. Ho sfruttato le mie competenze e conoscenze negli ambiti del brand design e del digital marketing per costruire qualcosa che avesse almeno le basi di un progetto ben strutturato (clicca qui per conoscere il team di lavoro a cui ho rotto le scatole per consigli e idee sul digital marketing)
A luglio 2017 si consolida il lavoro fatto nei mesi precedenti, dopo aver dedicato molto tempo nel selezionare il nome del blog, decido per Giri-in-moto, consapevole da un lato del fatto che questa scelta indicava una denominazione piuttosto generica, dall'altro sapendo che se il progetto avesse funzionato questa sua stessa accezione generica poteva diventare molto efficace e proficua. Per compensare questa sua caratteristica generica nella denominazione, era necessario bilanciarne il peso comunicativo con un logo dalle caratteristiche più distintive. Ho iniziato quindi a pensare ad un logo semplice ma riconoscibile e diverso da quanto avevo già visto in giro nel web e nei social.
Il 29 agosto 2017 registro il dominio giri-in-moto.it mentre il giorno successivo registro gli account Facebook e Instagram. Come ho detto le mie passioni principali sono la scrittura e la fotografia, quindi le tre piattaforme di comunicazione ideali per me sono state fin da subito proprio queste, e in questo specifico ordine di importanza: prima di tutto il blog, poi Instagram, e infine Facebook. Ho scelto di affidarmi alla piattaforma Google Blogger per il blog piuttosto che a Wordpress o ad altre piattaforme più evolute perché volevo avere autonomia assoluta di gestione dei contenuti e rapidità di esecuzione. Ho rinunciato ad una bella grafica e ad una buona struttura di interazione con l'utente, prediligendo la facilità e rapidità di gestione dei contenuti. Questa scelta è stata fatta consapevolmente, sapendo che nella maggior parte dei casi il visitatore sarebbe atterrato nel mio blog da link diretti o da ricerca organica su google. Mi serviva quindi un blog semplice ed efficace nella SEO (clicca qui per sapere cosa significa SEO, acronimo di Search Engine Optimization), piuttosto che un blog bello da vedere e immediato da consultare. Devo dire che questa scelta, tutto sommato, mi ha dato delle belle soddisfazioni, ma ne parlerò meglio in seguito. Nel mio lavoro mi occupo anche di comunicazione, quindi fin dall'inizio non ho potuto ignorare la sempre più crescente rilevanza dello strumento video, nei mesi successivi la creazione del blog ho quindi aperto anche il canale YouTube (dicembre 2017) e qualche anno più tardi TikTok (Febbraio 2020). La comunicazione attraverso contenuti video è e sarà sempre più importante, ma nel mio cuore restano predominanti scrittura e fotografia, e i pessimi risultati raggiunti in questi anni dai due canali YouTube e TikTok ne sono la conferma. Probabilmente il linguaggio video non fa per me.
Dal 29 al 31 agosto 2017 pubblico una prima serie di articoli sul blog, composti da alcuni post di presentazione del progetto Giri-in-moto, e da alcune prove con articoli di varia natura: dagli itinerari alle recensioni, fino al test ride (clicca qui per leggere i primissimi articoli pubblicati su Giri-in-moto.it). Questi primissimi post di prova vengono letti si e no da amici e parenti, sono di qualità discutibile ma sono la base per poter poi migliorare costantemente e costruire nel tempo un blog, giri-in-moto.it, che ha superato oggi il mezzo milione di visualizzazioni. Non male per un progetto amatoriale, gestito a tempo perso da una sola persona per puro divertimento.
I Colli Euganei sono da subito protagonisti del mio blog |
Il primo test-ride del blog è di una Ducati Supersport |
La "G"di giri-in-moto: storia di un logo
Nei primi giorni di Settembre del 2017 concretizzo il lavoro sul logo. Grazie anche all'aiuto degli amici di Studio Crescendo la mia idea iniziale, molto grezza, di una G maiuscola a rappresentare Giri-in-moto che inglobasse l'idea iconica di un casco da motocicletta, viene sviluppata e viene poi concretizzata con il logo attualmente in uso. Il logo G giri-in-moto è semplice ma distintivo, è adatto ad essere comunicato nei social e nel merchandise, ha uno stile adatto al mio target di riferimento, ovvero i miei coetanei quarantenni e più in generale un pubblico adulto. Un logo più elaborato e più ricco di dettagli avrebbe attirato maggiormente un pubblico più maturo allontanando però i più giovani, un logo più moderno e aggressivo avrebbe attirato maggiormente i giovani ma allontanato una parte importante del mio target più adulto. La scelta di questo stile grafico è risultata essere quindi un giusto compromesso, e nel tempo ha dato i suoi frutti, garantendo al progetto Giri-in-moto il carattere di cui aveva bisogno. Il logo di Giri-in-moto viene utilizzato per la prima volta e diffuso nei canali di comunicazione social il 28 ottobre 2017.
Per i più curiosi, ecco i passaggi evolutivi che hanno portato alla definizione del logo Giri-in-moto, in collaborazione come detto con gli amici di Studio Crescendo:
Bozza iniziale |
Studio intermedio |
Bozza avanzata |
Logo definitivo |
A Marzo del 2018 viene creato lo shop Giri-in-moto su piattaforma spreadshop, dapprima con l'utilizzo del solo logo con la grande G e della semplice scritta giri-in-moto, mentre da giugno 2020 ho introdotto altre grafiche più moderne e giocose: GIM-Giri-In-Moto, MDD-Motociclista-Della-Domenica, VDS-Viaggio-da-solo/a, NCZ-Non-Chiamarmi-Zavorrina (clicca qui per visitare lo shop Giri-in-moto).
Ho utilizzato lo shop prima di tutto per me stesso, per creare dei gadget da tenere a casa (faccio personalmente colazione tutte le mattine da 5 anni a questa parte con la mia tazza personalizzata Giri-in-moto!), e per fare qualche regalo agli amici. Non ho mai spinto troppo la comunicazione sullo shop, lo shop non è mai stato quindi uno strumento di lucro, ma piuttosto uno strumento pratico ed efficace di condivisione e appartenenza.
Recentemente, e più precisamente il 14 giugno 2022, il logo G giri-in-moto è stato depositato all'ufficio brevetti italiano UIBM ed è in attesa di essere confermato come marchio registrato. Questo ulteriore step contraddistinto dalla procedura di richiesta di registrazione e quindi di protezione del marchio, è un passo doveroso che ho voluto fare per garantire il giusto valore ad un lavoro lungo 5 anni, nei quali dal punto di vista economico le spese hanno di gran lunga superato gli introiti. Con la registrazione del marchio questo investimento di energie e di risorse può trovare la sua valorizzazione e gettare le basi per future collaborazioni più strutturate e professionali.
Micro-influencer: spese, guadagni, numeri e risorse di un digital creator
Prima di tutto è importante chiarire che il blog e i canali social del progetto giri-in-moto sono gestiti direttamente da me, senza alcun aiuto o collaboratore. Questo è importante per definire il tipo di impegno impiegato nella gestione del progetto, per dare la giusta collocazione al tempo e alle energie investite, ma anche per definire il livello non solo quantitativo ma anche qualitativo del progetto giri-in-moto. Una persona, da sola, nel tempo libero e senza una specifica preparazione (fatto salvo le mie competenze in comunicazione digitale che ho sfruttato ampiamente in questo progetto), è stata in grado di gestire tutto questo, nel bene e nel male, per 5 lunghi anni.
Nel farmi i conti in tasca di fronte a tutti voi lettori del blog, è giusto fare una piccola premessa, questi 5 anni sono da prendere un po' con le pinze, essendo caratterizzati da una pandemia che ha trasformato in particolare il 2020 in un anno un po' strano: da un lato tutti eravamo chiusi in casa e quindi le visite al blog sono aumentate, dall'altro lato è stato complicato creare contenuti interessanti, in particolare su Instagram. In quei mesi mi è tornato utile l'ottimo rapporto che avevo con i follower e con la community in generale dei digital creator in ambito moto, che mi ha permesso di pensare e attuare il piccolo progetto MIQ: Motociclisti in Quarantena (clicca qui per leggere tutte le interviste MIQ). A questo va aggiunto il fatto, normalissimo peraltro in un normale contesto di comunicazione digitale e ancor più in un contesto pre-pandemico, che per crescere e trovare un suo spazio adeguato, un progetto di comunicazione come giri-in-moto necessita di almeno un anno o due per consolidarsi. In effetti la pandemia cade nel mio caso proprio nel momento di massima espansione nei social e rimescola un po' le carte in gioco mettendomi un po' il bastone tra le ruote, ma allo stesso tempo mi ha permesso di consolidare dei rapporti umani che sono e saranno certamente importanti per la crescita futura del progetto. Dopo la pandemia la crescita è ripresa costante, ma con un andamento molto più lento rispetto al periodo precedente. Questo non mi ha scoraggiato, anzi, mi ha portato a riflettere sui valori fondanti il progetto e sui possibili sviluppi futuri per migliorarlo.
I numeri del blog giri-in-moto.it
Come accade spesso nelle dinamiche di comunicazione digitale, anche il progetto giri-in-moto è caratterizzato dal cosiddetto principio di Pareto: ovvero, soprattutto per quanto riguarda il blog, l'80% circa dei volumi di visualizzazione dei post è riferita a circa il 20% dei contenuti realizzati.
Se siete intenzionati quindi a cimentarvi anche voi con un blog, tenete presente che (con la premessa indispensabile che stiate realizzando contenuti originali di qualità dignitosa, e con la necessità di attendere almeno qualche mese per fare una valutazione iniziale) spesso su 100 articoli scritti, solo 20 avranno una buona visibilità , e questi 20 post con buona visibilità genereranno probabilmente l'80% delle interazioni dei visitatori con il vostro blog. Ne deriva quindi che la qualità di base dei contenuti è indispensabile (e migliora con il tempo, ovviamente anche nel mio caso i primi post sono di qualità molto inferiore rispetto ai più recenti), ma è importante anche la quantità . Nel mio caso, avendo pubblicato oltre 240 post di qualità inizialmente appena decorosa ma via via più strutturati, nel blog giri-in-moto.it ho una quarantina di articoli che potenzialmente generano visite e interesse. Questi dati sono confermati dalle statistiche, che vedono appunto circa una quarantina di post tra i più di letti di sempre, con almeno 2000 visualizzazioni ciascuno. Di questi 40 post, nuovamente un 20% circa, ovvero poco meno di una decina, hanno totalizzato più di 10 mila visualizzazioni, confermando nuovamente il principio di Pareto. In sintesi, su 240 post pubblicati nel blog, circa il 20% genera un buon volume di visualizzazioni, e di questo 20% un ulteriore 20% (ovvero circa il 4% del totale) genera visualizzazioni che possiamo definire importanti. Tornando al confronto precedente, se avete intenzione di aprire un blog, sappiate che ogni 100 post che scriverete, circa 20 avranno la possibilità di avere una visibilità decorosa, e solo 4 di questi potranno ambire ad una visibilità ottimale. Preparatevi quindi a lavorare molto per veder fruttare solo un 4% della vostra fatica... Ovviamente queste statistiche sono generiche e ogni progetto è specifico e non paragonabile fino in fondo con altri, ma sappiate che questi numeri possono effettivamente essere stravolti in positivo se avrete bravura e fortuna da mettere in campo... ma potrebbero anche essere stravolti in negativo!
I numeri di Facebook e Instagram
Per quanto riguarda invece i due principali social network, ovvero Facebook e Instagram, il progetto giri-in-moto ha anche in questo caso delle dinamiche abbastanza comuni alla maggior parte dei progetti di comunicazione digitali presenti online. Considerato il numero complessivo di follower, nella comunicazione digitale molto spesso il 10% circa degli utenti che ti seguono risulta particolarmente attivo, mentre la cosiddetta fan-base si attesta intorno all'1% del totale dei follower. Questa percentuale per il progetto giri-in-moto è leggermente migliore su Instangam, mentre peggiora sensibilmente su Facebook, che, come ho detto, è un social che ho un po' trascurato negli anni. Questo significa che su Instagram, sulla base attuale di circa 18 mila follower, circa 2000 sono utenti attivi (guardano le storie, guardano le immagini che pubblico con regolarità ecc.), circa 200 sono particolarmente interessati ai miei contenuti (commentano, mi scrivono in direct, mi taggano ecc.). Su Facebook, sulla base attuale di circa 6000 follower, questi numeri si riducono sensibilmente, circa 100 follower partecipano attivamente, una ventina circa sono particolarmente interessati ai miei contenuti e interagiscono con regolarità . Se volete dar vita ad un vostro progetto social, tenete quindi ben presente che i numeri complessivi dicono poco rispetto all'effettiva interazione che avrete con i vostri follower. Inoltre non è detto che i vostri follower rispecchino a pieno quello che era il vostro desiderio per caratteristiche di età , abitudini o valori sociali. Di conseguenza pur raggiungendo numeri dignitosi non è detto che sarete in grado di avere interazioni sempre positive e propositive con i vostri follower. Inoltre, se vogliamo analizzare la cosa dal punto di vista meramente materialistico, ricordate che rispetto ai numeri complessivi, i follower sui quali potrete veramente contare per realizzare eventi o campagne promozionali, sono una fetta molto piccola rispetto al totale.
La risorsa principale di un digital creator: il tempo
Se calcoliamo un tempo medio di circa 2 ore e mezza per realizzare un post, controllare i link, aggiustare le keywords, (calcolo per difetto, senza tener conto del tempo precedentemente dedicato a fare le foto), scrivere 240 post per il blog ha occupato in questi 5 anni circa 600 ore, quindi circa 20 minuti al giorno per ognuno dei 365 giorni di ogni singolo anno. A questo va aggiunto il tempo dedicato ai social, per caricare foto su Instagram, link su Facebook, rispondere ai commenti. Si tratta quindi di un impegno che possiamo tranquillamente calcolare (sempre per difetto) e indicare approssimativamente in almeno mezzora al giorno, per tutti i giorni dell'anno, per 5 anni.
A questo tempo tecnico di gestione andrebbe ovviamente aggiunto il tempo dedicato alla creazione dei contenuti, in particolare fare le foto, girare video, creare itinerari. Io questo tempo non lo calcolo perché fin dall'inizio ho voluto strutturare il progetto giri-in-moto in un certo modo: ovvero foto, video e itinerari non dovevano essere creati solamente perché necessari al progetto, ma prima di tutto come foto ricordo, video e tracce utili e necessarie per me, materiali che avrei comunque realizzato anche in assenza di un progetto di comunicazione.
Quanto costa fare il digital creator?
Prima di tutto forse vale la pena definire cosa sia un digital creator: chiunque realizzi una foto digitale e la pubblichi online è potenzialmente un digital creator, ma ovviamente per definirsi davvero tale un digital creator deve avere un progetto di comunicazione digitale, degli strumenti specifici per realizzare contenuti e dei canali consolidati di comunicazione in cui pubblicarli.
Come ho detto precedentemente io ho impostato il progetto giri-in-moto mettendolo in secondo piano rispetto alle mie esigenze personali. Non ho mai acquistato uno strumento o un aggeggio tecnologico solo ed esclusivamente ad uso e consumo del blog. Ho una macchina fotografica reflex e una mirrorless che talvolta utilizzo per creare contenuti per il blog, ma le ho acquistate prima di tutto per soddisfare la mia passione per la fotografia. Ho utilizzato un iPhone 6s prima e utilizzo ora un iPhone 12 mini per la maggior parte dei contenuti fotografici e video dedicati al blog, ma sono smartphone che avrei acquistato comunque per me stesso, per il mio lavoro e per le mie passioni in genere. Per scrivere utilizzo il mio vecchio MacBook Air del 2015. L'unico vero acquisto fatto espressamente per il blog è stato probabilmente quello della GoPro, action-cam di fascia base che non ho mai cambiato e mai aggiornato con l'uscita di nuovi modelli. Nel mio caso quindi la spesa in strumenti tecnologici si potrebbe limitare in poche centinaia di Euro, ma tenendo conto davvero di tutti gli strumenti che utilizzo anche per il blog e per i social, la cifra salirebbe rapidamente a qualche migliaio di Euro. Se, come molti digital creator, volessi stare al passo con le più recenti tecnologie, questa cifra salirebbe esponenzialmente. Se volete quindi cimentarvi nel creare contenuti con strumenti digitali di ultima generazione, come smartphone, fotocamera e drone di alta qualità , mettete in conto una spesa importante, difficilmente recuperabile dalle attività di digital creator amatoriale.
Anche per quanto riguarda la piattaforma web ho scelto di appoggiarmi a Google Blogger, strumento gratuito, mentre per il dominio giri-in-moto.it spendo qualche decina di Euro all'anno. Se volete strutturarvi con un sito di qualità , sappiate che i costi aumentano, magari solamente di qualche decina di Euro per iniziare con qualche piattaforma fai da te, per arrivare a centinaia o superare i mille euro per un sito di qualità semi-professionale. Alcuni costi e alcuni strumenti potrebbero essere accessibili con prezzi vantaggiosi o anche gratuitamente come demo grazie a collaborazioni con brand e aziende, ma sappiate che per arrivare a questo tipo di collaborazione è necessario fare molta strada, avere molti follower ed essere molto attivi nei canali di comunicazione, con la necessità di aumentare esponenzialmente il tempo e le energie che dovrete dedicare al vostro progetto. L'investimento di tempo, energie, e denaro, quindi, nella fase di start-up del vostro progetto di comunicazione, non è proprio così banale.
Per poter far crescere il vostro progetto non è sufficiente il vostro tempo e non bastano i vostri contenuti ben fatti. Una spintarella è indispensabile, quindi mettete in conto almeno qualche decina di euro al mese di attività sponsorizzate. Ci si può limitare, come nel mio caso, ad attività molto limitate e molto selezionate, ma se volete un aiutino alla vostra naturale progressione a crescere, dovrete spendere almeno una decina/ventina di Euro al mese in attività sponsorizzate. E' una cifra tutto sommato piccola, meno di una pizza al mese, ma tenetene conto.
Infine se volete fare il passo da semplici digital creator amatoriali a micro-influencer, dovete iniziare a metterci la faccia. Ognuno di noi ha una parte di se, piccola o grande che sia, in cui coltiva un po' di narcisismo, e per fare comunicazione digitale è necessario dare sfogo a questa parte di se. Io caratterialmente sono molto schivo e introverso, ma coltivando il mio piccolo orticello di narcisismo, ho potuto esprimere me stesso attraverso questo blog e nei social, soprattutto ho sfruttato questa situazione per conoscere e incontrare gente che stimo, con cui condividere le mie passioni. Metterci la faccia significa poter essere spendibili con altre persone, altri creator, ed eventualmente con le aziende con cui si vuole collaborare. Allo stesso tempo esporsi di persona mette a nudo le tue debolezze, aumenta le occasioni in cui potranno arrivare delle critiche, nel bene e nel male quello che farai sarà legato alla tua faccia. Se volete intraprendere un progetto di comunicazione e metterci la faccia tenete quindi presente che gli haters esistono anche quando i numeri sono limitati, siate quindi pronti ad accettare e gestire le critiche.
Quanto guadagna un micro-influencer?
Anche in questo caso partiamo dalla definizione di micro-influencer: tutti noi abbiamo bene in mente cosa possa difinire un influencer e i numeri che possono descriverlo, quando si parla di micro-influencer si parla invece di digital creator con indicativamente 2000 - 20000 follower sulle principali piattaforme social come Facebook e Instagram (per Yutube e TikTok i riferimenti sono differenti e partono con numeri da 5 a 10 volte superiori, per essere efficaci su YouTube servono almeno 10 mila iscritti, 20 mila su TikTok). Il micro-influencer, pur non avendo il potere mediatico di un influencer, è in grado di creare intorno a se una community di interesse specifico e di nicchia, che può interessare a molte aziende per diffondere nuovi prodotti o servizi molto mirati e a costi molto inferiori rispetto al coinvolgimento di un influencer. I numeri sui social del progetto giri-in-moto mi qualificano proprio in questa categoria, quella dei micro-influencer.
Quanto si guadagna quindi ad essere un micro-influencer? Poco o nulla. Certo, si accede gratuitamente a molte fiere e manifestazioni, si ha accesso gratuito o scontato ad alcuni eventi specifici, si ricevono prodotti demo gratuitamente dalle aziende per effettuare test e recensioni (spesso oggetti e accessori dal basso valore economico), ma a meno che non siate ben strutturati e molto molto attivi (di nuovo, impegnando la risorsa più preziosa ovvero il vostro tempo), difficilmente potrete guadagnare attraverso la semplice attività di micro-influencer. Tutto cambia ovviamente se decidete di trasformare questo passatempo almeno in parte in professione, strutturando come detto le vostre attività , utilizzando strumenti professionali, studiando o mettendo in pratica la vostra esperienza digital. Ma come semplici appassionati, come piccoli digital creator amatoriali che si sono creati una posizione di micro-influencer a tempo perso, di soldi facili ne vedrete ben pochi.
Anche gli introiti da adv come ad esempio gli annunci google (il mio blog con migliaia di visualizzazioni mensili raccoglie circa 10 Euro al mese da annunci google, una cifra talmente irrisoria che mi ha portato a chiedermi più volte se vale la pena o no disturbare l'esperienza del mio lettore sul mio blog con questi spazi pubblicitari), non sono certamente una fonte di guadagno da ritenere così interessante. Ho la fortuna di conoscere personalmente YouTuber e TikToker che fanno numeri abbastanza importanti, e so per certo che anche per loro nonostante i numeri siano molto interessanti, i guadagni da adv e visualizzazioni sono poco significativi (il guadagno vero, di nuovo, arriva quando ci si trasforma in professionisti e si collabora attivamente con le aziende).
La risposta conclusiva è quindi che, salvo eventuali possibili eccezioni, un micro-influencer non guadagna un gran che, al massimo riesce ad accedere a risorse gratuite o a pareggiare i conti delle spese necessarie per creare i suoi contenuti. Nel mio caso specifico, tenuto conto di tutto (ma non degli strumenti quali smartphone, macchine fotografiche, computer ecc.) il conto conclusivo di questi 5 anni di giri-in-moto ha comunque il segno meno e raggiunge la cifra di qualche centinaio di Euro di spese affrontate per gestire e alimentare il progetto. Se, come effettivamente faccio, prendo questo progetto come un mio personale passatempo e divertimento, allora tutto funziona, ci sono vizi decisamente peggiori e più costosi di questo. Se dovessi invece leggere questa stessa situazione con gli occhi di un imprenditore, sarebbe chiaramente una situazione fallimentare.
Ribadisco, non è impossibile campare da digital creator e con i numeri di un micro-influencer, ma il tempo e le energie da dedicare al vostro progetto dovranno essere all'altezza del risultato che vorrete ottenere. Ripeto, non è un mondo dove girano soldi facili, le spese (certe e inderogabili) spesso superano gli introiti (incerti e discontinui), soprattutto nei primi mesi.
Giri-in-moto: il progetto, oggi
In questi 5 anni il progetto ha avuto una sua naturale evoluzione, da un lato con approfondimenti sempre più dettagliati su alcuni temi, dall'altro affrontando tematiche sempre più ampie, in particolare nel blog. Certamente dopo tutto questo tempo il rischio di offrire una minestra riscaldata e riproporre contenuti troppo simili a loro stessi è molto alto, soprattutto nei social e su Instagram. Oggi il blog giri-in-moto.it ha un suo spazio nel panorama del mototurismo e una sua autorevolezza, e continuerò a proporre i contenuti per i quali è nato: idee e consigli per fare giri in moto, itinerari per il mototurismo, racconti di viaggi e vacanze in moto.
In questi ultimi mesi ho sperimentato anche lo strumento video, pubblicando in particolare su YouTube con regolarità . L'ho fatto per mettere alla prova me stesso e gli strumenti che uso regolarmente. I contenuti video sono sempre più importanti, ma mi sono reso conto in questi mesi che non fanno parte del mio dna. Mi piace scrivere, mi piace fotografare, mi piace raccontare con parole scritte e mi piace bloccare un istante in un singolo frammento di immagine. Il linguaggio del video invece non mi appartiene, e il tempo necessario per un buon montaggio dei contenuti è tempo che mi pesa, mi annoia, non mi diverte. Forse il segreto è registrare one-shot, buona la prima, ma in ogni caso ho capito che il linguaggio della comunicazione video è qualcosa che non mi appartiene nel profondo. Continuerò a sperimentare anche con questo linguaggio, ma dovrò trovare una sintesi che mi permetta di divertirmi e di non farmi pesare la creazione e la gestione dei contenuti video.
Come ho detto fin dal principio il progetto giri-in-moto è per me, soprattutto, un modo di esprimere le mie passioni e condividerle con persone che si sentono vicine a queste mie sensazioni ed emozioni. Non ho la necessità di continuare a crescere in visibilità o follower per appagare il mio ego, già abbondantemente soddisfatto dai risultati raggiunti fino ad ora.
Farò del mio meglio per continuare a mantenere la qualità dei contenuti che pubblico, cercando di migliorarmi ancora, magari sperimentando qualcosa di nuovo, ma rimanendo sempre fedele a me stesso e ai valori che ho messo in gioco fin dal principio in questo progetto.
Giri-in-moto: idee e progetti per il futuro
Le idee non mancano, quel che manca troppo spesso è il tempo per realizzarle. Il progetto giri-in-moto è principalmente un passatempo, una passione, e come tale non posso che dedicare del tempo marginale rispetto ad altre cose della vita. Certamente posso migliorare la qualità del tempo che dedico a questo progetto, pubblicando da un lato più contenuti con maggiore immediatezza, dall'altro lavorando su approfondimenti sempre più dettagliati e verticali. Vorrei, ad esempio, provare molte più moto, e vorrei visitare con maggiore continuità luoghi che non ho mai visto, soprattutto in Italia.
Sicuramente vorrei aprire il mio blog e i miei social, in particolare Facebook, ad una maggiore interazione con i follower e la community. Vorrei sperimentare collaborazioni e iniziare a delegare qualche aspetto del progetto, per permettergli di crescere con maggiore continuità . Vorrei che Instagram, la piattaforma dove ho un maggior numero di follower e di interazioni, potesse diventare uno strumento di relazione quotidiana e di valorizzazione dei rapporti umani, un luogo di scambio e di confronto, di dialogo e non solo di comunicazione unidirezionale. Vorrei sfruttare al meglio i contatti che ho maturato nel tempo con altri digital creator che stimo, incontrarli di persona e creare contenuti insieme a loro. Vorrei soprattutto che il mondo virtuale cresciuto attorno a questo progetto potesse essere sempre più legato alla realtà e quindi alla fisicità dei rapporti umani.
Cosa bolle in pentola per il futuro del progetto Giri-in-moto? Non credo dedicherò troppo del mio tempo per tentare di diventare un famoso YouTuber o TikToker. Sarò invece certamente impegnato nel proporre possibili nuove idee e modalità di interazione che potrò condividere e sviluppare sul blog e sui miei social principali, Instagram e Facebook.
Ma c'è certamente un desiderio di fondo che nasce fin dalle origini di questo progetto, un progetto pensato 6 anni or sono e iniziato 5 anni fa. Il progetto giri-in-moto ha dentro di se un'idea di spensieratezza, di condivisione, di racconto, di semplicità . Vorrei che tutto questo potesse diventare realtà organizzando fisicamente dei giri in moto durante i quali incontrare persone, condividere del tempo insieme a loro, creare dei ricordi comuni e raccontare la passione che ci unisce.
Sono inoltre in attesa che il logo G giri-in-moto venga registrato come marchio presso l'ufficio brevetti. L'effettiva registrazione del marchio mi permetterà di immaginare nuovi progetti e possibili nuove collaborazioni.
In conclusione... Stay tuned... mi auguro le novità nel prossimo futuro non mancheranno!
Se hai letto tutto il post fino a questo punto, senza saltare nemmeno una riga, beh, complimenti per la pazienza e la determinazione, mi auguro di non averti annoiato troppo, ma mi sembrava doveroso condividere le dinamiche che si celano dietro alla gestione di un blog come giri-in-moto.it, soprattutto di questi tempi, dove la parola influencer sembra essere la panacea di tutti i problemi economici dei giovani.
Benvenuta quindi nuova generazione di imprenditori digitali, digital creator e influencer, ma attenzione a non farsi troppe illusioni. Il fatto che uno strumento sia semplice e alla portata di tutti, non fa di chiunque un professionista.
Se avete consigli o idee sui possibili miglioramenti da attuare nel blog o nei canali social, contattatemi su Instagram o scrivetemi una mail.
Se volete qualche consiglio (ovviamente gratuito) per iniziare il vostro progetto di comunicazione digitale, contattatemi sul mio sito personale professionale.
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