Recentemente il Governo ha approvato un disegno di legge che introduce alcune modifiche al Codice della Strada. Non è questo il luogo per approfondimenti tecnici o giudizi politici sul provvedimento, e non è questo il luogo in cui analizzare le tragedie della strada che hanno tristemente caratterizzato queste ultime settimane, mi limiterò quindi ad alcune opinioni strettamente personali e forse un po' eterodosse.
Prima però facciamo una rapida sintesi dei principali provvedimenti adottati:
- Guida col cellulare
- Guida in stato di ebbrezza
- Guida sotto effetto di stupefacenti
- Limiti di velocità
- Autovelox
- Safety Car
- Zone a traffico limitato
- Limiti per i neopatentati
- Restrizioni per i monopattini elettrici
- Tutela dei ciclisti
- Passaggi a livello
Parlerò soprattutto del primo tema, la guida col cellulare, e lo utilizzerò come esempio per declinare il mio pensiero sull'attitudine umana in generale.
Ma vediamo rapidamente tutti i principali provvedimenti. Dell'uso del cellulare alla guida parlerò in seguito approfonditamente, ma in ogni caso si tratta "semplicemente" di educare chi guida a non essere pigro e a concentrarsi sulla guida. Alcol e droga invece implicano una consapevolezza maggiore, non si tratta più di banale distrazione o pigrizia, in questo caso si rischia di far male a se stessi e agli altri sapendolo benissimo a priori. Concordo quindi con l'inasprimento delle pene e dei controlli. Noi motociclisti abbiamo il rito della birretta fresca sui passi di montagna. Cerchiamo di mantenere questa abitudine gestendo noi stessi con intelligenza. La birretta beviamola se sappiamo che faremo una lunga pausa e avremo il tempo di "smaltirla", altrimenti brindiamo al nuovo passo raggiunto in sella alla nostra moto con qualcosa di analcolico. Limiti di velocità, in questo caso "la stretta" è soprattutto sui recidivi, su chi ha già violato il codice della strada in altre occasioni. Lo so, in moto stare dentro ai limiti è faticoso, soprattutto sulle strade di montagna, ma facciamo uno sforzo e iniziamo a pensare alla moto soprattutto come un mezzo per scoprire nuovi luoghi, paesaggi, conoscere altre persone, e non come un mezzo su cui sfidare noi stessi (e la sorte) oltrepassando i limiti. Sulla velocità nelle strade si potrebbe aprire un lunghissimo dibattito, parlando anche del pessimo stato di moltissimi manti stradali in Italia, dove le buche regnano sovrane, dei pericolosissimi guardrail disseminati ovunque nelle nostre strade, e via discorrendo. Devo dire però che manca una proposta propositiva da parte dello Stato e delle Regioni, come ad esempio il sostegno alle attività su pista, in auto o in moto che sia. Se l'accesso ai circuiti fosse alla portata di tutti, forse ci sarebbe più gente che si sfoga tra le curve e i rettilinei di un autodromo e meno gente che sfreccia sulle provinciali. Non è detto che sia davvero così, ma un tentativo in questo senso non guasterebbe... Per quanto riguarda gli autovelox, il Governo introdurrà una più severa gestione nella omologazione degli strumenti. Ho già scritto in passato cosa ne penso di velocità in moto su strada e autovelox, e puoi leggere il post dedicato
cliccando qui. Nuovi limiti e restrizioni anche per i neopatentati, in particolare per chi è recidivo e ha già commesso infrazioni particolarmente gravi. Si estende la possibilità da parte delle forze dell'ordine di controllare la velocità del flusso veicolare agendo come una safety car in caso di situazioni di pericolo. Si introducono maggiori vincoli ai monopattini (era ora...) e si aumentano le tutele ai ciclisti (giustissimo, ma io avrei anche introdotto sanzioni più severe per i ciclisti particolarmente indisciplinati). Infine, una maggiore attenzione alla sicurezza dei passaggi a livello, con sanzioni più dure per i furbetti che attraversano in modo sconsiderato infischiandosene della segnaletica.
Tornando ad una discussione più ampia e, come ho detto all'inizio, in qualche modo eterodossa, vorrei prendere spunto da questa notizia di attualità per esprimere il mio pensiero in modo più ampio su alcune dinamiche che riguardano la sicurezza su strada.
Doverosa premessa: spesso noi motociclisti siamo additati come utenti della strada particolarmente maleducati e strafottenti, talvolta assolutamente a ragione. Questi pregiudizi sono in parte stereotipi infondati, ma allo stesso tempo noi motociclisti troppe volte non facciamo un gran che perché vengano sfatati (
clicca qui per leggere l'articolo sugli stereotipi legati ai motociclisti). Fortunatamente non tutti i motociclisti scambiano la strada per una pista, e il mototurismo si diffonde sempre più come attitudine al viaggio in moto con ritmi lenti e atteggiamenti più votati alla curiosità e alla scoperta di nuovi luoghi, strade e paesaggi, piuttosto che della prestazione fine a se stessa (
clicca qui per leggere l'articolo sul mototurismo lento e consapevole). Inoltre, il sempre maggior numero di donne che si avvicina alle moto, ha contribuito di fatto a dare un'idea meno maschilista e aggressiva di questo mondo, abbassando, e meno male, il livello di testosterone in circolazione sulle strade (
clicca qui se vuoi leggere l'articolo sulle donne in moto).
Tutta questa premessa per dire, in sintesi: chi è senza peccato scagli la prima pietra. E' doveroso farsi prima di tutto un'esame di coscienza, per poi poter analizzare e sviscerare le responsabilità degli altri.
Sorpassi avventati, velocità esagerate, manovre brusche per superare le code di auto e zig zag nel traffico, pieghe smisurate e sconfinamenti di corsia in curva. C'è chi ammette di averlo fatto spesso in sella alla propria moto, e chi mente. Io stesso, di marachelle in sella alle mie moto ne ho fatte un sacco, e sicuramente continuerò a farne, ma col tempo, gli anni e i chilometri che si ammassano dietro alle mie spalle, ho capito quanto questi comportamenti siano semplicemente e stupidamente pericolosi.
Ho iniziato da qualche anno a guidare in moto con più consapevolezza, godendomi di più quello che piaceva a me, piuttosto che pensare a quello che dovevo dimostrare agli altri. Prima di tutto, quindi, focalizziamoci su noi stessi, sulla nostra sicurezza, il nostro benessere, le nostre passioni. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno.
Apro una parentesi: dal Governo mi sarei aspettato qualcosa di più di una rimodulazione delle norme esistenti. Ad esempio: il sostegno ad attività importantissime come i corsi pratici di guida sicura in auto e in moto. Compagnie assicurative e enti pubblici dovrebbero favorire in modo efficace la fruizione di questi corsi da parte di una più ampia platea possibile di automobilisti e motociclisti. Si revisionano auto e moto a scadenze regolari... perché non introdurre delle facilitazioni fiscali a chi frequenta un corso di guida sicura in auto o in moto ogni 4 o 5 anni? La mia è solo un'idea, magari banale, o forse qualcuno l'ha già avuta e verrà introdotto tra un po', ma non è questo il punto, il punto vero è che oltre alle sanzioni e alle regole, vanno ripensati gli strumenti per fare sicurezza attiva (
clicca qui se vuoi leggere l'articolo con il racconto del corso di guida organizzato da Dainese Vicenza). Trovo sinceramente demenziale il fatto che in circolazione ci sia il 99,9% degli automobilisti ai quali nessuno ha mai spiegato in modo pratico come si gestisce una manovra o una frenata di emergenza. La scuola guida fa il suo dovere, ti accompagna a superare un esame per prendere una patente. Ma non basta, o perlomeno non è più sufficiente, e tutti i sistemi elettronici di sicurezza presenti nelle auto moderne sono solo una scusa per de-responsabilizzare il conducente.
Torniamo alle nuove regole del Codice della Strada recentemente aggiornate dal Governo, e soffermiamoci sulla guida con il telefonino in mano. Questa è certamente la casistica più frequente, ma anche in questo caso il tema più generale è la distrazione alla guida. Ormai abbiamo auto così infarcite di elettronica e telefonini talmente evoluti che davvero non ci sono scuse, semplicemente scrivere o controllare messaggi di testo, registrare o ascoltare messaggi vocali o messaggi video, andare in streaming in diretta sui social e fare altre ca**ate come queste mentre si guida, sono cose davvero intollerabili. Quale messaggio o notifica possono sinceramente valere così tanto da giustificare il fatto di mettere a rischio la vostra sicurezza e quella degli altri? La strada, di per se, è già una giungla infarcita di pericoli... perché alzare inutilmente il livello di rischio di una situazione intrinsecamente così rischiosa? Tra tutti i brutti vizi alla guida, lo avrete capito, quello dell'utilizzo dei telefonini è quello che odio più di tutti.
Anche in questo caso però va fatta autocritica. Quante volte in sella alla nostra moto ci distraiamo noi stessi con il telefonino agganciato al manubrio, con il navigatore, o, e questo vale soprattutto per noi digital creator, con una action-cam e i relativi aggeggi connessi? Ci lamentiamo, giustamente, del fatto che gli automobilisti spesso non mettano la freccia. Ma quante volte con le nostre moto viaggiamo per chilometri con la freccia dimenticata accesa? Quante volte, per puro sfizio estetico, rendiamo inefficaci nel loro utilizzo frecce, fanali, e altri elementi di sicurezza delle nostre moto? Quello che serve davvero è un cambio di mentalità diffuso e trasversale.
Molti motociclisti per buona parte della settimana vestono i panni dell'automobilista, del pedone, talvolta anche del ciclista. Facciamo sempre troppa fatica a metterci nei panni degli altri, ma facciamo fatica anche a metterci nei panni di noi stessi quando vestiamo una "casacca" differente. Sembra che una volta saliti in auto o in moto ci si dimentichi delle debolezze e dei pericoli che noi stessi percepiamo da ciclisti o da pedoni, e viceversa. Serve meno arroganza, e maggiore empatia.
In ogni caso, il telefono cellulare è probabilmente uno degli strumenti più pericolosi sulla strada, in particolare per chi guida un'auto, una moto, ma anche per chi guida una bicicletta, o per un pedone che attraversa si sulle strisce, ma senza nemmeno guardarsi intorno, assorto a testa bassa sul suo smartphone.
Gli smartphone ci stanno isolando dal mondo, proprio connettendoci H24 con tutti gi angoli del globo.
Introduco anche un'altra riflessione, ovvero quella del consumo del suolo. Cosa mai può mettere in relazione la cementificazione con la sicurezza stradale? C'è un primo dato, non legato alla sicurezza, che mi preme evidenziare, ovvero il fatto che, soprattutto in regioni come la mia, il Veneto, il consumo di suolo abbia rovinato dei paesaggi unici. Abbiamo ad esempio le colline del Prosecco, patrimonio UNESCO, circondate da zone industriali e urbanizzazioni selvagge. Abbiamo ad esempio il comprensorio Euganeo, le sue colline, i centri termali, circondati da orrendi quartieri dormitorio e capannoni. Ho fatto questi esempi perché sono quelli che conosco di più, ma ce ne sono innumerevoli. Negli anni abbiamo costruito troppo e abbiamo costruito male. Cosa ha comportato questa cosa? Che le aree ad eccessiva antropizzazione formano un continuum di centri abitati senza soluzione di continuità. Si passa da un abitato all'altro senza un po' di respiro. In altri paesi i centri abitati distano uno dall'altro un giusto numero di chilometri, e questo consente una viabilità più fluida e minori pericoli, perché diventa più comprensibile percorrere qualche chilometro a bassa velocità in un centro cittadino se poi ci si può assaporare un tratto di strada ad andatura più allegra. Da noi questo è spesso impossibile. Certamente, le cause sono anche intrinseche alla conformazione della nostra penisola, ma di certo non abbiamo mai fatto nulla per combattere questo insano sfruttamento del suolo.
Di nuovo, ogni responsabilità è interconnessa, e nessuno di noi può dirsi davvero innocente. Dobbiamo fare tutti uno sforzo in più per avere più rispetto del prossimo, consapevoli che il ruolo del più forte e del più debole, in questo oceano che chiamiamo strada, non è tracciato come una banale catena alimentare. Ognuno di noi in strada può essere oggi cacciatore, domani preda.
Mi auguro di aver posto una chiave di lettura differente dal banale schierarsi pro o contro queste novità sul codice della strada, e lascio a voi nei commenti lo spazio per dire la vostra.
Per chi volesse saperne di più sulle novità introdotte dal Governo:
- Articolo di approfondimento su Quattroruote: clicca qui
- Articolo di approfondimento su Repubblica: clicca qui
Foto di apertura: Philip Schroeder su Unsplash
Foto di chiusura: Omar Al-Ghosson su Unsplash
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