Tra tutte le tecniche artigianali giapponesi, la più affascinante a mio parere è probabilmente il Kintsugi, una tecnica di restauro che, semplificando, da un mucchietto di cocci crea un'opera d'arte. Un approccio alle cose e alla vita, che trasforma una frattura in una risorsa. Per Gianluca Tamantini andare in moto è stato in qualche modo un esercizio di Kintsugi.
Di Gianluca apprezzo il gusto per la sintesi, che purtroppo a me spesso fa difetto, la sua attenzione alle parole, il suo gusto estetico per la fotografia, e senza dubbio provo invidia per la sua bellissima BMW.
Il design tedesco è espressione di sintesi, e di solide certezze. Ne è un chiaro esempio BMW Motorrad, che soprattutto tra i suoi modelli storici ha dei veri e propri gioielli senza tempo. Chissà se noi motociclisti assomigliamo un po' alle nostre moto, o viceversa.
Scopriamo la storia di Gianluca.
I viaggi della motocicletta: Gianluca Tamantini
- Parlaci un po' di te e del tuo rapporto con il mondo delle moto
Gianluca: Non mi considero un caso patologico ma in un certo qual modo la moto ha una funzione terapeutica, almeno così è stato per me. In un periodo poco felice della mia vita, mi ha aiutato a tener duro e non mollare.
- Qual è il tuo giro in moto preferito?
Gianluca: Il mio giro in moto preferito è dal mare ai monti.
- Che moto hai nel tuo garage? Utilizzi la moto per itinerari brevi o anche per viaggiare?
Gianluca: Nel mio garage (il mio ambiente preferito) ho una BMW R Nine T Scrambler. Con lei vado dal fornaio al viaggio impegnativo.
- Il luogo che vorresti visitare o il viaggio che vorresti fare in sella ad una moto?
Gianluca: Nella lista dei desideri Sardegna, rigorosamente in autunno.
- A cosa pensi quando indossi il casco e sali in moto?
Gianluca: Io sono abbastanza, io respiro la vita.
- Il modello o la tipologia di moto che preferisci?
Gianluca: Le mie preferenze ricadono su moto dal sapore vintage: scrambler e cafè racer.
- La moto più bella e quella più strana che tu abbia mai guidato?
Gianluca: Non esistono moto brutte ma solo “particolari". Ricordo che molti anni fa sono salito in sella a una Laverda Lesmo 125 2T molto speciale… era appartenuta a mio Padre, e qui mi fermo.
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Le oramai tradizionali interviste brevi, o come mi piace chiamarle, mini interviste di Giri-in-moto.it sono diventate un appuntamento fisso. Queste mini interviste sono un modo per conoscere altre persone e altri blogger o creator, senza distinzione o selezione per numero di follower, semplicemente per raccontare persone interessanti che navigano come noi nel grande oceano del mototurismo e più in generale del motociclismo. Queste interviste nascono nel 2020 dal progetto MIQ Motociclisti in Quarantena, e sono diventate ormai una buona abitudine di confronto. Domande semplici, apparentemente banali, che possono però svelare piccole istantanee di vita di persone con le quali condividiamo le stesse passioni, ognuno a suo modo.
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