Moto con cambio automatico: il nuovo BMW ASA lancia la sfida ad Honda DCT

BMW ASA



BMW Motorrad presenta il nuovo cambio automatico ASA, ed è subito scattato il dibattito: automatico si oppure no, in una moto? Questa questione ovviamente non ha un unico e solo verdetto, la risposta non può che essere ampia e analitica, lontana da dinamiche di "tifoseria". Ci abitueremo mai ad avere una moto senza la leva della frizione sul lato sinistro del manubrio? Come sapete non sono un tecnico e non sono un giornalista specializzato, quindi proverò a riassumere i dati salienti prelevati dalle documentazioni delle case costruttrici e proverò a dire la mia, da buon motociclista della domenica...


Auto con cambio automatico? Non tornerei più indietro. Forse.

Lo so, in tanti storcono il naso quando si parla di cambio automatico in generale, figuriamoci su una moto. Io a dire il vero da quasi un decennio sono passato al "lato oscuro" del cambio automatico con la mia auto, una Audi A3 e-tron, e non tornerei più indietro al manuale. La mia Audi A3 è anche ibrida plug-in, quindi devo aggiungere che viaggia molto bene anche in elettrico, e anche quello della propulsione elettrica è un "tasto dolente" in generale, figuriamoci parlando di moto. Non sono più un ragazzino e l'automobile per me è soprattutto un mezzo di trasporto. Deve essere soprattutto sicuro, comodo, affidabile. Ho probabilmente perso lo spirito sportivo che mi ha fatto scegliere una Fiat Bravo GT come prima auto quando ero giovane e spendevo i miei primi stipendi per le rate mensili di questo modello non proprio indimenticabile, ma nonostante siano passati molti anni e qualche auto nel mio garage, effettivamente non ho del tutto perso il piacere del divertimento nel guidare una bella auto su una bella strada. Semplicemente con il cambio automatico mi godo il tragitto e le curve ma posso rilassarmi quando sono in coda al semaforo, e con la motorizzazione ibrida plug-in posso fare i miei spostamenti quotidiani quasi gratuitamente (e ad emissioni zero) sfruttando i circa 30 km di autonomia della batteria della mia auto e i pannelli fotovoltaici in azienda, ma all'occorrenza posso anche dare sfogo al quattro cilindri turbo benzina. 

Il cambio meccanico è più divertente? Sicuramente si. Ma in un'auto sinceramente non ne sento assolutamente la mancanza, forse anche grazie alla raffinata tecnologia Audi S-Tronic, visto che mi è capitato di usare talvolta delle auto con cambio automatico meno evoluto, ed in effetti la sensazione di guida era molto molto insoddisfacente. 

Allo stesso tempo se potessi permettermi una supersportiva di lusso, in effetti forse opterei per il buon vecchio motore termico e il cambio manuale. 



Moto con cambio automatico: ne vale la pena?

Non sono molte le moto dotate di questa tecnologia attualmente sul mercato, e, scooter a parte, sono tutte in casa Honda. In passato ci sono stati dei tentativi anche da parte di altre cose, mi vengono in mente la Aprilia Mana 850, dotata di un cambio a variazione continua (CVT) gestito elettronicamente, che permetteva di scegliere tra modalità automatica o sequenziale, e la Yamaha FJR 1300 AS, un modello sport touring con cambio a cinque rapporti elettro-assistito che faceva a meno della frizione. BMW quindi propone questa nuova soluzione tecnica sapendo di avere un solo vero concorrente sul mercato, la già nominata casa giapponese Honda. Si tratta di un mercato di nicchia, certamente, ma se un produttore Europeo come BMW Motorrad investe tempo e soldi per questa nuova proposta, significa che ha fiutato un potenziale mercato interessante, fatto probabilmente in gran parte di attuali e/o futuri possessori di modelli GS, RT, K. Il cambio automatico in una moto è quindi una questione di età? probabilmente si, l'età è e sarà, almeno nel breve e medio periodo, tra i fattori di maggiore impatto nella scelta.

La prima "cambiata" nelle moto: il quick-shifter

Da molti anni è ormai diffuso il cambio quickshifter nelle moto, che elimina la necessità di premere la leva della frizione al manubrio per attivare il cambio marcia con la classica pedalina. Questa primissima innovazione che va a semplificare il gesto della cambiata tradizionale, all'inizio è stata a sua volta fonte di dibattito, ma è stata rapidamente assorbita dal mercato e si è diffusa rapidamente nei cataloghi delle principali case motociclistiche. Personalmente trovo la soluzione del quickshifter comoda in condizioni di viaggio e guida rilassata, ma non troppo reattiva e soddisfacente nella guida sportiva. Ho provato più di qualche modello di moto con questa soluzione, di differenti fasce di prezzo e prestazioni, ma non ho mai trovato un feeling davvero perfetto (forse dovrei provare delle supersportive di fascia alta per ricredermi, chi lo sa!).


BMW ASA


Nuovo cambio automatico BMW ASA: funzione e tecnica

Il nuovo cambio elettro-assistito automatico ASA di BMW rappresenta l'ultima frontiera in tema di cambi automatici per moto. Si tratta di un sistema innovativo che sfrutta due attuatori elettromeccanici per gestire in modo automatico sia la frizione che il cambio a sei marce, eliminando così la leva della frizione manuale.

Il pilota può scegliere tra due modalità, la modalità "M" con il cambio attuato con il classico pedale, per un controllo totale sulla cambiata e un piacere della guida più tradizionale, e la modalità "D" con il cambio automatico, dove l'ASA si occupa di tutto, innestando le marce in modo fluido e preciso in base al regime di giri e alla modalità di guida selezionata.

Nella modalità "M", il pilota può cambiare marcia manualmente come consuetudine, ma se i giri del motore non rientrano nella gamma ottimale per la marcia selezionata, il cambio viene effettuato automaticamente per evitare danni al motore. L'ASA include anche funzioni di sicurezza che impediscono cambi di marcia accidentali o innesti in marce non idonee. Nella modalità "D", le marce vengono cambiate automaticamente in base alla modalità di guida e ai parametri di guida rilevati.    

Il cambio automatico BMW ASA garantisce principalmente maggiore comfort e facilità di guida, soluzione ideale soprattutto per il traffico e i lunghi viaggi. Il cambio automatico regala inoltre maggiore sicurezza, il sistema automatico evita spegnimenti accidentali del motore, evitando brutte sorprese in salita o in manovra. Inoltre, l'ASA facilita il controllo del veicolo in fuoristrada o su terreni difficili, grazie all'azionamento automatico e alla gestione elettronica della frizione.

L'ASA rappresenta l'evoluzione del BMW Motorrad Shift Assistant Pro. Due attuatori elettromeccanici gestiscono frizione e cambio, azionati da un sensore sulla leva del cambio e da altri sensori che rilevano i giri del motore e la posizione della frizione. Questi dati vengono trasmessi alla centralina del motore e alla TCU (Transmission Control Unit) per un controllo preciso e raffinato di frizione, cambio e stato del sistema.

Al momento, sembra che l'unico modello BMW che verrà dotato a breve del nuovo cambio ASA sarà la R 1300 GS Adventure, l'ammiraglia della gamma enduro stradale della casa bavarese attesissima dagli appassionati dopo la recente presentazione della versione base R 1300 GS. Tuttavia, è ragionevole ipotizzare che il sistema ASA venga presto adottato anche su altri modelli BMW, come la R 1250 RT o la K 1600 GT.


BMW ASA


BMW ASA contro Honda DCT, sfida all'ultima marcia?

Entrambi i sistemi, ASA e DCT, offrono vantaggi significativi in termini di comfort e facilità di guida. La scelta dipende certamente dalle preferenze personali per il marchio giapponese o per il marchio tedesco, e dallo stile di guida di ciascuno di noi.

Nel panorama motociclistico odierno, il cambio automatico sembra stia iniziando a prendersi degli spazi, offrendo un'esperienza di guida più facile e confortevole. Tra i protagonisti di questa proposta troviamo ovviamente Honda, che propone soluzioni interessanti per chi desidera una guida più rilassata e accessibile su una gamma molto ampia di modelli.


Honda DCT


Honda DCT: doppia frizione per cambi rapidi e fluidi

Honda propone il rinomato Dual Clutch Transmission (DCT), un sistema a doppia frizione che garantisce cambi marcia rapidissimi. Il DCT offre tre modalità di utilizzo: cambio con pulsanti al manubrio, per un tocco sportivo e il controllo diretto sulla cambiata, cambio automatico standard, ideale per il turismo e la guida in relax, massimizzando il comfort, cambio automatico con modalità sportiva, per prestazioni più aggressive e una guida dinamica.

Honda vanta una gamma molto ampia di modelli dotati del cambio DCT. Tra i modelli più rappresentativi troviamo prima di tutto la Honda Gold Wingmoto granturismo di lusso, un riferimento per il comfort e la tecnologia in questo segmento, la Honda NT1100, moto crossover versatile e adatta a viaggi lunghi e itinerari di diversa natura, la Honda NC750X, una crossover di media cilindrata versatile e apprezzata per il suo comfort e la sua facilità di guida, ma anche la Honda Africa Twin, la maxienduro di grande successo di Honda, disponibile anche in versione Adventure Sports. Infine la Honda Rebel CMX1100, la bobber dallo stile di impatto e dal carattere grintoso, ideale per la guida urbana e il turismo leggero.

La sfida tra BMW ASA e Honda DCT rappresenta un'evoluzione importante nel panorama dei cambi automatici per moto. Entrambe le tecnologie offrono soluzioni innovative e interessanti, aprendo nuove opportunità per un pubblico più ampio di appassionati e contribuendo a delineare il futuro del mototurismo, con la certezza di vivere un'esperienza di guida appagante e confortevole. Invece la scelta tra i due sistemi, cambio tradizionale o automatico, dipende dalle proprie esigenze e preferenze, e rimarrà per lungo tempo fonte di infinite discussioni nei bar e nei parcheggi dei principali passi di montagna tra i motociclisti.


Le moto elettriche: si cambia... senza cambiare?

Nel panorama delle moto del presente che ci fanno assaporare briciole di futuro, non possiamo dimenticare le moto elettriche, che offrono un'esperienza di guida unica, fluida e silenziosa, senza la necessità di avere una frizione e di conseguenza senza un cambio di marcia tradizionale.

Case produttrici come Energica e Zero Motorcycles propongono modelli elettrici sportivi e crossover, con un'accelerazione lineare e potente, combinata con un'esperienza di guida fluida e silenziosa. Problematiche di autonomia a parte, la moto elettrica è una realtà, e inizia ad affacciarsi al mototurismo. Personalmente, avendo provato una moto elettrica Energica Eva, dal punto di vista puramente emozionale, l'elemento più interessante mi è sembrato la possibilità di gestire e scegliere il freno motore, che più di altre cose ti regala sensazioni di guida appaganti, oltre alla brutale accelerazione dell'elettrico. Sul sound c'è molto ancora da fare, in bilico tra l'eccessivo silenzio (che lascia spazio ed evidenzia rumori poco interessanti o fastidiosi), e rumori artefatti di dubbio appeal. 


Cambio e propulsione: quale scegliere?

Riassumendo, credo che la discriminante sia davvero semplice: come hai intenzione di usare la tua auto o la tua moto? Se cerchi la comodità e fai brevi spostamenti o lunghi viaggi, il cambio automatico può essere una ottima scelta, mentre se cerchi soprattutto l'emozione e il divertimento di guida, tieniti stretto il cambio manuale. Fai tutte queste cose insieme? Metti due moto nel tuo garage, oppure scegli a cosa puoi rinunciare senza rischio di rimpianti. per l'elettrico lasciamo la questione sospesa, e rimaniamo a guardare.

Il cambio quindi come segno del cambiamento. Interessante spunto di riflessione e di discussione. Voi cosa ne pensate? Usate i commenti per dire la vostra.











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