La casa di Borgo Panigale ha svelato al mondo in occasione dell'evento WDW 2024 la nuova Ducati Panigale V4, una supersportiva che rappresenta un'evoluzione significativa rispetto alle precedenti generazioni. Questa settima incarnazione della Panigale in arrivo nel 2025 si presenta con un design rinnovato e una tecnologia all'avanguardia, mantenendo inalterata l'eccellenza dal punto di vista prestazionale in ogni dettaglio.
Monobraccio? Addio...
Tra tutte le innovazioni introdotte da questo nuovo modello di Panigale, quella che salta subito agli occhi è ovviamente la rinuncia alla soluzione monobraccio per il forcellone posteriore, tanto cara agli appassionati Ducati. Trovo questa scelta giusta e inevitabile, indipendentemente dalle necessità oggettive di sviluppo di un modello ai vertici del mercato per prestazioni e innovazione, e indipendentemente dalle necessità oggettive di sviluppo in ottica di partecipazione a competizioni nei vari campionati internazionali. Panigale è per natura il modello di massima eccellenza in ottica prestazionale, e come tale deve essere affinata anche rinunciando ad elementi di heritage/legacy del marchio non funzionali al raggiungimento dell'obbiettivo finale. Ritengo quindi che il nuovo forcellone posteriore bibraccio sia assolutamente in linea con lo sviluppo del modello Panigale. Avevo fatto lo stesso ragionamento alla presentazione della prima Ducati Panigale V4 nel 2017, quando ho potuto assistere in prima persona alla presentazione del nuovo quattro cilindri V4 che andava a sostituire lo storico bicilindrico di Borgo Panigale. Anche in quel caso, l'adozione di un V4 era funzionale ad uno sviluppo prestazionale altrimenti non percorribile. In sintesi, quando si parla di Panigale, benvenute tutte le innovazioni prestazionali che possano fare la differenza, anche rinunciando a qualche feticcio del marchio.
Continuo ad essere scettico invece sul fatto che il più recente Monster 937 abbia abbandonato il telaio a traliccio e il monobraccio, perché in questo caso trovo il modello Monster un'icona emozionale, quasi sentimentale, con un legame unico all'heritage/legacy del marchio Ducati. In un modello come il Monster mi aspettavo infatti un approccio spiccatamente emotivo piuttosto che un approccio prevalentemente prestazionale o funzionale, dando priorità alle emozioni piuttosto che ad un bisogno pratico della clientela. Non mi stupisco quindi della Panigale V4 MY 2025 che abbandona il forcellone monobraccio, mentre continua a dispiacermi un po' il fatto che l'ultimo Monster abbia abbandonato traliccio e monobraccio, nonostante io abbia apprezzato tantissimo le doti dinamiche di questa ultima serie di Monster (clicca qui per leggere il post dedicato al test ride Monster 937).
Tornando alla nuova Panigale V4, vediamo insieme le sue caratteristiche salienti, mentre per un'analisi più completa vi rimando al sito ufficiale: ducati.com
Un look da vera regina della strada
Il nuovo muso, più aerodinamico e protettivo, conferisce alla nuova Panigale V4 un aspetto ancora più aggressivo e sportivo. Le ali a doppio profilo integrate nel frontale non solo migliorano l'estetica, ma contribuiscono anche a ridurre la resistenza aerodinamica e a garantire una maggiore stabilità alle alte velocità. Il faro anteriore, ispirato alla storica 916, aggiunge un tocco di classicità a un design decisamente moderno.
Cuore pulsante: il V4 Desmosedici Stradale
Sotto la carenatura, troviamo il cuore pulsante della nuova Panigale V4: il Desmosedici Stradale da 1.103 cc, con 216 CV di potenza massima e 12,3 kgm di coppia, mantenendo un'eccellente guidabilità grazie all'elettronica sofisticata. E per chi cerca il massimo delle emozioni, è disponibile lo scarico racing Akrapovič che porta la potenza a 228 CV.
Ciclistica rivoluzionata
La ciclistica della nuova Panigale V4 è stata completamente riprogettata per offrire un'esperienza di guida ancora più coinvolgente e precisa. Il nuovo telaio Front Frame, più leggero e rigido, e soprattutto il già citato forcellone bibraccio in alluminio forgiato, contribuiscono a migliorare la maneggevolezza e la stabilità in curva della Panigale V4 MY2025. Inoltre, l'adozione delle pinze freno Brembo Hypure e del sistema Race eCBS garantisce una frenata potente e modulabile in qualsiasi condizione.
Elettronica all'avanguardia
La Panigale V4 MY2025 è equipaggiata con un pacchetto elettronico completo che include il Ducati Vehicle Observer (DVO), un sistema in grado di prevedere le intenzioni del pilota e di intervenire in modo proattivo per garantire la massima sicurezza e performance. Grazie al DVO, i controlli di trazione, anti-impennamento e frenata sono ancora più raffinati e efficaci.
La nuova Ducati Panigale V4 rappresenta un'evoluzione significativa nel mondo delle supersportive. Con un design accattivante, prestazioni esaltanti e una tecnologia all'avanguardia, questa moto è destinata a conquistare gli appassionati delle due ruote più esigenti e garantire una ottima base di partenza per le competizioni su pista.
Foto: ducati.com
2 Commenti
Il monobraccio sarà pure una scelta tecnica ma imbrutisce la moto per poi cosa, la vera scelta ed economica perchè Ducati risparmia, alla fine per percepire la differenza bisognerebbe essere dei VERI PILOTI. Perderanno un sacco di clienti a questo punto peduto il DESMO perduto il MONOBRACCIO qual'è la carateristica della DUCATI ? alcuni compreranno APRILIA altri BMW possono vincere anche 1000 campionati. Il bello di moto è anche guardarle, possedere un capolavaro come le vecchie 1199 e 1299 . Questa qui non si può vedere e vedremo le vendite ....
RispondiEliminaDa anni ormai la moto più venduta per Ducati è la Multistrada, nelle sue differenti versioni, seguita dai modelli Scrambler e Monster. Altri modelli fanno numeri inferiori e servono a completare l'offerta, mentre la Panigale è dedicata ad un mercato limitato e molto specifico. Anch'io sono stato un po' critico su alcuni nuovi modelli, come il nuovo Monster, che hanno forse perso un po' di personalità. Ma credo anche che non si debba essere troppo ancorati al passato, e sia necessario aprire le porte allo sviluppo e all'evoluzione tecnologica. I campionati vinti servono soprattutto per spingere il marchio sui mercati internazionali, mercati tra l'altro solitamente meno legati alla tradizione di un singolo dettaglio tecnico e più attratti dalla tradizione sportiva e allo sviluppo tecnologico di un brand nel suo complesso.
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