Il settimo anno

il settimo anno di Giri-in-moto
 

Forse perché i giorni della settimana sono sette, e al numero 7 sono attribuiti tanti differenti significati in molti ambiti differenti, ma questo settimo anno del progetto Giri-in-moto segna inevitabilmente un confine, stimolando qualche riflessione. Diciamo che quando arriva il settimo anno ti senti come se fosse Domenica, e da un certo punto di vista già senti scorrere dentro di te il peso per il lunedì che seguirà. Anche quando ti aspetta un lavoro interessante, capisci che te ne staresti meglio a casa a non combinare niente. Allo stesso tempo non puoi non pensare ai programmi della settimana, magari immaginando qualcosa di interessante per il weekend successivo. 

Questa metafora dei giorni della settimana calza solo parzialmente ai sette anni di progetto Giri-in-moto, quindi non complichiamoci la vita e torniamo al motivo per il quale ho scritto questo post: fare il punto della situazione.

Il progetto Giri-in-moto Ã¨ andato online proprio oggi, sette anni fa, prima di tutto come blog personale, per esprimere la mia voglia di viaggiare e di percorrere itinerari in moto, un percorso di condivisione senza alcuna pretesa, senza un vero obiettivo, se non quello di mettere online alcune delle mie principali passioni: andare in moto, scrivere, fotografare, e occuparmi di comunicazione digitale (clicca qui se vuoi scoprire qualcosa in più di me). 

Negli ultimi anni, ogni anno, ho iniziato a scrivere un post in questa data significativa per questo progetto, un post prima di tutto scritto per me stesso, per fare un bilancio, per guardarmi indietro, per guardare avanti (clicca qui per leggere il post dedicato alla storia del progetto Giri-in-moto). Se tu, lettore, ti troverai a leggere queste righe, probabilmente ti annoierai, mi scuso già con te, ma come ho detto, questo blog è pur sempre prima di tutto un blog personale, e come tale è in qualche modo anche lo specchio del mio vissuto. Come dico sempre, un vissuto da "motociclista della domenica", al quale piace guardarsi attorno ed elaborare un pensiero critico.

Rispetto all'appuntamento di riepilogo di fine anno (clicca qui se vuoi leggere i The best of Giri-in-moto), questi appuntamenti di fine agosto in occasione dell'anniversario della pubblicazione online del blog sono un occasione più personale, direi anche più intima, per analizzare come stanno andando le cose.

Lo scorso anno è stato un anno importante per il progetto, a partire dalla nuova struttura dei contenuti e dalla nuova veste grafica del sito (clicca qui per leggere il post dedicato), che ha permesso al blog di raggiungere un numero di visualizzazioni più che doppio rispetto alla media degli anni precedenti. Questo ottimo risultato mi ha spinto ad immaginare con grande entusiasmo degli sviluppi al progetto (clicca qui per leggere il post dedicato) e alcuni eventuali progetti paralleli. Come spesso capita nella vita, nel lavoro, nel perseguire le proprie passioni, la quotidianità che si rincorre giorno dopo giorno ti porta a fare talvolta delle piccole deviazioni, in altri casi delle brusche sterzate o delle frenate improvvise.

Gli ultimi mesi del 2023 e questi primi mesi di 2024 sono stati per il progetto Giri-in-moto molto positivi nei numeri, soprattutto per il blog che ha nuovamente raddoppiato le visualizzazioni medie (quadruplicando la media di visualizzazioni che raggiungeva prima del 2023, e raggiungendo un numero totale di visualizzazioni in sette anni che supera i due milioni e mezzo), ma anche per i social che hanno lentamente ma stabilmente visto crescere i follower.

Questo significa che il progetto Giri-in-moto tutto sommato piace e ha creato una piccola community di lettori, forse anche perché, a differenza di molti altri progetti simili, ha mantenuto nel tempo la sua indipendenza e la mancanza di vincoli e di pesi commerciali o pubblicitari con l'esterno. Per me è una bella soddisfazione, soprattutto perché l'assenza di banner o di pesanti zavorre commerciali rendono più fruibile il contenuto da parte dei lettori. Probabilmente questi risultati positivi nascono anche dall'aver dato un approccio più ampio ai contenuti del blog, come ad esempio quelli sulla sicurezza su strada (clicca qui per leggere il post dedicato ad una riflessione sulla sicurezza in moto su strada) o sulle ultime novità dalle case motociclistiche (clicca qui per leggere il post più letto dedicato alla nuova BMW R 1300 GS Adventure). 

Una delle mie più grandi soddisfazioni degli ultimi mesi è stata inoltre quella di aver iniziato un rapporto di reciproca collaborazione con la scuola di guida sicura e dinamica in moto B!Safe Biker School (clicca qui per vedere la pagina dedicata alle esperienze di guida in moto). Anche se le molte idee messe sul tavolo con B!Safe sono rimaste ancora tali e non hanno visto la luce per vari motivi, sono sicuro che questo rapporto darà i sui frutti in futuro, ed è per me uno degli stimoli principali per i mesi che verranno.

Resta però un piccolo rammarico, quello di non esser stato in grado di mettere in atto in questi mesi quei miglioramenti e quelle iniziative che avevo immaginato di mettere in campo. Questi primi mesi del 2024 sono stati caratterizzati da alcuni aspetti personali, famigliari e professionali che mi hanno un po' limitato non solo nel tempo da dedicare al progetto Giri-in-moto, ma anche nelle energie, fisiche e mentali. Il meteo poi non ha aiutato, con una primavera, il mio periodo preferito per spostarmi in moto, che ha visto piovere per tre quarti dei week-end a disposizione. Forse perché la mia generazione è quella di chi non è più un ragazzino, forse perché il meteo influisce anche sul nostro umore, ma ho colto nella community sentimenti simili ai miei, quasi una stanchezza cronica che talvolta mette i bastoni tra le ruote. 

In estrema sintesi, dopo tanto tempo quest'anno mi sono fatto condizionare dalla mia quotidianità e dal meteo. Mentre in precedenza avrei preso la moto ad ogni costo nel weekend, anche solo per andare a fare un giretto di un paio d'ore, anche rischiando il grande caldo o di beccare pioggia, quest'anno ho iniziato a dire no, oggi non ho voglia di salire in moto (clicca qui per leggere il post dedicato alla noia del motociclista). La moto come mezzo di scoperta resta il mio sfogo preferito (tanto che anche quest'anno ho fatto le mie vacanze estive in moto in Svezia, Danimarca e Germania, ne parlerò a breve nel blog, non perdetevi il racconto di questo viaggio emozionante!), ma girare in moto sulle stesse strade e sugli stessi itinerari di sempre, magari col meteo avverso, mi ha un po' stancato. Forse è una sensazione passeggera, forse servirà qualche stimolo differente, o forse sono semplicemente invecchiato... chissà!

Altro piccolo rammarico è quello di non aver avuto il tempo e le energie sufficienti da dedicare al recente progetto Veneto-in-moto. Un progetto che ha buone prospettive, soprattutto in vista di una guida PDF (o e-book che dir si voglia) sul mototurismo in Veneto, una guida che ho già iniziato a scrivere e che voglio a tutti i costi concludere nel prossimo futuro (per poi distribuirla gratuitamente alla community). Probabilmente questo è il progetto più ambizioso di tutti, per energie di tempo e per concentrazione da mettere in gioco, ma mi auguro davvero di essere all'altezza di questa sfida e di arrivare prima possibile ad un risultato concreto da condividere con tutti voi.

Come ho detto questo post è scritto prima di tutto per me stesso, un flusso di pensieri liberi, quindi non può mancare una riflessione generale sul mondo che mi circonda. 

Partiamo dal web, il luogo virtuale che ospita anche questo sito. La parola d'ordine è AI (o IA che dir si voglia). Anch'io uso l'intelligenza artificiale come aiuto nella gestione dei contenuti di un post, per strutturare una possibile strategia di comunicazione online, o per rielaborare qualche cartella stampa di aziende ed eventi, ma è chiaro che questo utilizzo basico, fondamentalmente di strumenti semplici come Google Gemini o ChatGpt, è solo una briciola di quello che già ora gira sulla rete, e che in futuro ci porterà sicuramente ad un problema di sovraccarico di informazioni sul web, spesso generate da AI e non verificate, che aumenteranno a dismisura il "rumore di fondo" dal quale doversi distinguere con i propri contenuti originali. Riusciremo in futuro a riconoscere i contenuti reali da quelli generati da un algoritmo? Io ci ho giocato qualche tempo fa (clicca qui per leggere la mia intervista ad una Intelligenza Artificiale). Questo si unisce al fatto che si legge sempre meno, c'è meno approfondimento (si leggono titolo e sommario, quasi mai l'intero testo di un articolo o di un post), quindi vien da dire, ha ancora senso scrivere e avere un blog? Non lo so, io continuerò a farlo, perlomeno finché mi divertirò a passare del tempo in questo modo, elaborando pensieri da gettare su uno sfondo bianco. 

Anche le foto sono soggette a questo cambiamento epocale delle intelligenze artificiali. Con la generazione automatizzata di immagini iper-realistiche da AI e il conseguente fenomeno deep-fake, con giganti come Google che grazie alle tecnologie GPS hanno mappato tramite satelliti e progetti streetview mezzo mondo, vien da chiedersi se ha ancora senso fotografare un luogo per condividerlo con una community, quando la tua foto spesso è in un certo senso insignificante, essendo già stata fatta da chissà quante persone (o macchine automatizzate) prima di te. Ha ancora senso pubblicare su Instagram, che ne so, la foto di Passo Giau o del Passo dello Stelvio per raccontare che ci sono stato? Cosa regala in più alla community che mi segue questa foto? Cosa lascia a me stesso oltre al ricordo effimero di un momento di vita? Non lo so. Forse è più interessante, per me e per gli altri, una foto di un paesino di pescatori in Svezia, come quello che ho visitato quest'estate? O forse non è davvero interessante nemmeno questo? E' una riflessione che faccio e continuerò a fare. Perché si, ho perso anche un po' di voglia di fotografare, e molto del materiale che ultimamente ho pubblicato sul profilo Instagram del progetto Giri-in-moto in realtà sono foto scattate dalla mia compagna di viaggio e di avventure: Claudia. Anche in questo caso forse è un momento di noia passeggera, e qualcosa mi farà tornare la voglia di emozionarmi di fronte ad uno scatto... chissà!

Ma non è solo una questione di intelligenze artificiali, è certamente un momento storico complesso, tra post-pandemia, guerre, minaccia di recessione globale e costo della vita, problemi climatici, over-tourism dei luoghi più "intsagrammabili" e quant'altro... Un clima generale che rende più difficile concentrarsi, rende più complicato avere voglia di dedicare energie al futuro. Perlomeno vivo con sollievo il fatto che vedo intorno a me giovani creator con tanta voglia di fare e tante idee, quindi quello che posso fare è dare loro spazio e visibilità, nel mio piccolo, mostrando alla community nata intorno al progetto Giri-in-moto anche questi nuovi progetti e in generale i contenuti di chi ha a cuore un mototurismo genuino e consapevole.

Questo settimo anno del progetto Giri-in-moto è quindi forse un anno di passaggio, di nuove consapevolezze, di necessarie riflessioni. Proseguendo con la metafora della settimana, questo settimo anno è forse una specie di domenica tranquilla passata sul divano. Dopo cinque giorni di lavoro, un sabato di nuove idee e divertimento, forse mi serviva semplicemente una domenica di relax.

Cosa ci sarà quindi nel futuro prossimo del progetto Giri-in-moto? A questo punto, forse per la prima volta, rispondo: non lo so. Posso solo prendermi l'impegno (prima di tutto con me stesso) di fare del mio meglio per dare sfogo alle mie passioni, senza farmi condizionare troppo dall'umore del momento, ma soprattutto mantenendo indipendenza e integrità. Unico vero obiettivo quello di fare di tutto per creare occasioni reali e fisiche di collaborazione e di condivisione, e dare più spazio al racconto e alle storie di altri appassionati di mototurismo. Poi se ci riuscirò e se i numeri e i risultati saranno positivi ben venga, in caso contrario vabbè, non sarà una tragedia, dopotutto, domani è un'altro giorno...


Se mi hai letto fino a questo punto ti ringrazio, e ti invito a scrivere due parole o una breve riflessione nei commenti, per raccontare come vivi il mototurismo e come vivi più in generale questi tempi complicati. Perché c'è una sola certezza, a questo punto, la consapevolezza che la genuina realtà sarà merce sempre più rara da oggi in poi.



Foto di Alejandro Barba su Unsplash

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