Energica: il fallimento di un sogno

Fallimento Energica Motor Company
 

Un triste epilogo per Energica Motor Company, la casa modenese di moto elettriche ad alte prestazioni, che il 15 ottobre scorso ha portato i libri in tribunale, decretando la fine di un’avventura iniziata solo dieci anni fa. Nonostante il prestigio guadagnato nel settore e numerosi successi tecnologici, l’azienda entra in liquidazione giudiziale, travolta da difficoltà finanziarie e gestionali.


L’ascesa di un pioniere della mobilità elettrica

Energica Motor Company, fondata nel 2014, negli anni si era distinta per la realizzazione di moto elettriche tecnologicamente avanzate e aveva ricoperto un ruolo chiave nel panorama internazionale fornendo le moto per il campionato MotoE.

Il brand si era fatto strada in un mercato difficile, con progetti tecnologici e commerciali innovativi e rappresentava una delle poche startup italiane capaci di farsi notare nel competitivo settore delle due ruote elettriche, sfidando anche il mercato con modelli sport touring come Experia.


Il declino: mancati investimenti e crisi del socio di maggioranza

Il primo segno di discontinuità arriva nel 2021, quando il fondo americano Ideanomics acquisisce il 75% di Energica. L’obiettivo era ambizioso: creare un polo tecnologico a Modena. Purtroppo Ideanomics è entrata in una profonda crisi finanziaria nel 2023, risultando di fatto incapace di sostenere gli impegni presi con il progetto Energica.

La situazione si è aggravata ulteriormente quest'anno, ed Energica si è trovata senza liquidità, costretta a bruciare cassa e a ridurre il personale.


La corsa contro il tempo

Non sono bastati gli sforzi del management per cercare investitori alternativi o un supporto istituzionale. Le trattative con banche, enti locali e potenziali partner privati non hanno portato a soluzioni. La scadenza del contratto di solidarietà per i dipendenti ha imposto la decisione definitiva: cessazione delle attività e liquidazione giudiziale.


Un’occasione mancata per l’Italia

Energica rappresentava un simbolo di innovazione e un’opportunità per rilanciare il ruolo dell’Italia nella mobilità del futuro. Ora, come già accaduto con altre eccellenze nazionali, il know-how rischia di andare disperso o di essere acquisito sottocosto da realtà estere.

Rimane il rimpianto di aver perso un’eccellenza tecnologica che avrebbe potuto contribuire a rendere il nostro Paese un leader del settore. Un’occasione mancata che dovrebbe far riflettere, per evitare che altri progetti innovativi subiscano lo stesso destino.

Indipendentemente dal giudizio di ciascuno di noi sulla mobilità elettrica in generale e in particolare sulle moto con motore elettrico, di rischiamo di buttare alle ortiche tanta esperienza, professionalità, e progettualità innovativa.

Io avevo provato una naked Energica Eva qualche anno fa (clicca qui per leggere il post dedicato), e mi aveva molto impressionato, nonostante tutti i miei dubbi sul futuro della motorizzazione elettrica nelle moto, ero rimasto davvero colpito dalla sensazione di futuro che stavo vivendo in sella a quella moto.

La crisi di Energica si inserisce in un più ampio scenario di grandi difficoltà nel settore automotive sul percorso che porta all'adozione della motorizzazione elettrica diffusa.

Il fallimento fa parte del rischio d'impresa, e purtroppo è tra le situazioni che possono accadere soprattutto quando si ha a che fare con settori altamente innovativi e costosi da gestire. Peccato, sarebbe stato bello continuare ad avere un eccellenza tecnologica di questo tipo in Italia.

Ecco il comunicato stampa ufficiale dei fondatori: clicca qui




Foto di copertina: energicamotor.com

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