
Il blog giri-in-moto.it è prima di tutto il luogo dove esprimere la mia passione per le moto, i viaggi, la scrittura, la fotografia, ma è anche uno strumento con il quale sperimento dinamiche e strategie di comunicazione digitale. Lo faccio per puro diletto, ma il mondo della comunicazione e del marketing fa parte anche del mio lavoro. Questo blog è anche un luogo dove esprimo le mie opinioni a 360 gradi, su tutto quanto lambisce il mondo delle moto, dei viaggi, della comunicazione digitale.
Mi ritrovo quindi in una posizione di osservazione privilegiata, potendo verificare personalmente le attitudini dei fruitori dei miei contenuti, potendo analizzare le dinamiche di comunicazione di altri blogger e content creator, e avendo gli strumenti culturali per fare delle valutazioni puntuali sulle strategie di comunicazione digitale, anche dal punto di vista tecnico.
In un contesto in cui l'analfabetismo funzionale è in aumento, specialmente in Italia, dove circa un terzo della popolazione tra i 16 e i 65 anni non è in grado di comprendere e utilizzare correttamente le informazioni quotidiane, l'assenza di un controllo accurato delle informazioni amplifica il rischio di manipolazione dell'opinione pubblica.
L'avvento delle intelligenze artificiali (AI) aggiunge un ulteriore livello di complessità. Le AI possono generare contenuti falsi ma verosimili, inclusi testi e immagini modificate, rendendo ancora più difficile per gli utenti distinguere tra realtà e finzione.
In conclusione, sia i social media che le intelligenze artificiali rappresentano strumenti potenti, con potenzialità sia positive che negative. L'unica difesa efficace contro la disinformazione è promuovere la consapevolezza e la cultura, sviluppando competenze critiche nella popolazione per analizzare e interpretare correttamente le informazioni. Blogger e influencer, in particolare, possono svolgere un ruolo fondamentale in questo processo, fungendo da modelli di integrità e accuratezza nell'era digitale.
In questo (noiosissimo) post non parlerò quindi di moto o di viaggi, ma degli strumenti digitali che utilizzo per relazionarmi con voi. I social sono un luogo digitale sempre più controverso e sempre meno "sano". I siti web e i blog in particolare sono sempre più infarciti di foto e testi creati dalle intelligenze artificiali, o frettolosamente assemblati da operatori umani che mettono insieme testi raccatati in giro nella rete abbinandoli a foto scaricate da siti gratuiti, che spesso non hanno nulla a che fare con il contenuto dell'articolo stesso.
I social saranno quindi sempre più il regno di una realtà verosimile ma inesatta, se non addirittura contraffatta (gli esempi di influencer che mostrano sui social una quotidianità irreale potrebbero essere infiniti), mentre il web è stracolmo di articoli che mettono insieme titoli acchiappa-click, foto-stock gratuite senza senso, e testi pieni di errori e inesattezze (testi che a loro volta sono usati da altri blog per rilanciare notizie inesatte, se non addirittura da chi elabora testi altrui con le intelligenze artificiali, creando una massa enorme di informazioni false o semplicemente fuorvianti).
Nelle scorse settimane questo blog ha raggiunto e superato tre milioni di visualizzazioni. Non sono moltissime ma non sono nemmeno poche. Molti motociclisti leggono questo blog per informarsi, per trovare le informazioni per un viaggio o itinerario in moto, oppure per conoscere la mia opinione su un modello di moto o un accessorio, o per qualche consiglio sul mototurismo in generale. Nei social, molti follower mi seguono per vedere le foto dei luoghi più belli che ho visitato, e prendere spunto per programmare un itinerario in moto.
Io ho il dovere di comunicare con sincerità e indipendenza, ho il dovere di controllare le fonti, e di correggermi se ho comunicato un dato sbagliato. Ho il dovere di informarmi e di non avere pregiudizi su persone, situazioni, o progetti altrui.
Purtroppo nei social e nel web vedo sempre più contenuti creati per fare quantità, a discapito della qualità. Vedo contenuti che strizzano l'occhio a destra o a manca alla ricerca di consensi o di click. Certo, anch'io non azzecco sempre un contenuto, e mi capita spesso di pubblicare qualcosa che poteva essere curato meglio, approfondito di più, o magari con qualche errore o imprecisione. Ma lo faccio in buona fede, con i limiti che può avere un blog personale.
Chi mi legge con consapevolezza sa che tutto quel che dico ha lo stesso peso che si potrebbe dare ad un consiglio ricevuto da un amico ben informato, davanti ad una birra seduti al tavolo di un bar su qualche passo di montagna. Mi sorprendo piuttosto nel vedere alcune realtà come blog e testate editoriali ben più strutturate della mia che invece tirano dritto e pubblicano qualsiasi cosa purché si pubblichi tanto, spesso, e generando più click possibili.
Fact-checking is dead.
La recente decisione di Meta di interrompere i servizi di fact-checking sulle sue piattaforme, sostituendoli con un sistema di "Community Notes" simile a quello di X (precedentemente Twitter), solleva preoccupazioni significative riguardo la diffusione di informazioni false o fuorvianti sui social media.In un contesto in cui l'analfabetismo funzionale è in aumento, specialmente in Italia, dove circa un terzo della popolazione tra i 16 e i 65 anni non è in grado di comprendere e utilizzare correttamente le informazioni quotidiane, l'assenza di un controllo accurato delle informazioni amplifica il rischio di manipolazione dell'opinione pubblica.
L'avvento delle intelligenze artificiali (AI) aggiunge un ulteriore livello di complessità. Le AI possono generare contenuti falsi ma verosimili, inclusi testi e immagini modificate, rendendo ancora più difficile per gli utenti distinguere tra realtà e finzione.
Quale scenario per il futuro?
In questo scenario, blogger e influencer hanno una responsabilità cruciale. Devono assicurarsi che i loro contenuti siano basati su fonti verificate e affidabili, citando sempre le origini delle informazioni condivise. Questo approccio non solo protegge i loro follower dalla disinformazione, ma contribuisce anche a creare un ambiente digitale più sano, riducendo il "rumore di fondo" di notizie non verificate che possono essere erroneamente utilizzate dalle AI per generare ulteriori contenuti fuorvianti.In conclusione, sia i social media che le intelligenze artificiali rappresentano strumenti potenti, con potenzialità sia positive che negative. L'unica difesa efficace contro la disinformazione è promuovere la consapevolezza e la cultura, sviluppando competenze critiche nella popolazione per analizzare e interpretare correttamente le informazioni. Blogger e influencer, in particolare, possono svolgere un ruolo fondamentale in questo processo, fungendo da modelli di integrità e accuratezza nell'era digitale.
Non esistono strumenti buoni e cattivi.
Per realizzare questo post mi sono servito dell'intelligenza artificiale. L'introduzione è stata scritta integralmente da me, mentre per la parte centrale del testo ho dato in pasto a Chat-GPT i contenuti che volevo realizzare e ho chiesto di organizzarli ed esporli in modo sintetico ed efficace. Le idee di partenza sono mie, ho verificato fonti attendibili per citare informazioni e statistiche veritiere ( ad esempio Geopop e Fondazione Feltrinelli), e ho controllato puntualmente che Chat-GPT non avesse modificato il senso delle cose. Per completare questo post mi sono servito di una foto-stock gratuita di Unsplash, come faccio spesso, citandone la fonte in calce al testo. Questo post, una volta pubblicato, entrerà a far parte dei milioni di contenuti presenti nella rete, e potrà essere utilizzato da qualcuno per informarsi, crearsi un'opinione, oppure da una AI per generare altri contenuti. A proposito di pubblicazione, questo post è stato scritto in un momento successivo rispetto alla data che vedrete apparire sotto al titolo. Anticipare o posticipare la pubblicazione di un contenuto è semplicissimo per un addetto ai lavori, ma un utente male informato potrebbe non saperlo o istintivamente non prenderlo in considerazione quando giudica una notizia. Avrei potuto infatti scrivere questo post dopo la notizia su Meta, pubblicare il post con una data antecedente alla notizia stessa, e raccontare che ne ero venuto a conoscenza in anteprima per chissà quale millantato contatto di altissimo livello. Questa è una falsificazione banale e facilmente riscontrabile, ma è un piccolo esempio di quanto la realtà digitale possa essere lontana dalla realtà fattuale.
Io ho fatto del mio meglio in questo post per essere il più possibile sincero, trasparente, preciso, veritiero, indipendente nell'esporre il mio pensiero, e svincolato da logiche acchiappa-click. Faccio lo stesso quando creo ogni contenuto di questo blog. Mi servo delle AI per organizzare meglio i miei contenuti, ma i contenuti sono miei e verifico sempre le fonti prima di pubblicare un'informazione. Certo, posso commettere errori e posso sbagliare, ma in buona fede e dopo aver fatto di tutto perché questo non accada.
Anche nei social cerco sempre di raccontare la mia quotidianità e i miei viaggi in moto senza mostrare cose finte e senza manipolare la realtà.
La sincerità e l'indipendenza sono alla base del mio progetto giri-in-moto, e sempre saranno valori ai quali non potrò mai rinunciare. Il web e i social sono solo strumenti, come un martello o un coltello da cucina, che possono essere utilizzati per migliorare la nostra quotidianità oppure per rovinare un'oggetto per ripicca, o addirittura per uccidere. Così come non esiste la moto perfetta, non esiste nemmeno lo strumento perfetto.
Ad ogni individuo è richiesto di fare una scelta, dobbiamo decidere da che parte stare.
Una rivoluzione epocale.
Siamo alle porte di una rivoluzione epocale nella comunicazione e nella gestione dell'informazione e dei dati, un'era nella quale sarà sempre più difficile distinguere la realtà dalla pseudo verità, e nella quale il verosimile andrà ad ammorbidire le menzogne più eclatanti.
A chi dobbiamo credere quindi? Quali sono le fonti affidabili alle quali attingere per costruirci una cultura informata della realtà?
Siate consapevoli, state attenti, informatevi a 360 gradi, uscite dalla vostra zona di comfort, valutate le opinioni opposte alle vostre, state lontani dagli estremisti di ogni natura e da chi è troppo sicuro di avere la verità in tasca, soprattutto non date mai nulla per scontato.
Foto di Curtis Nguyen su Unsplash
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