Ho più volte raccontato su questo blog quanto sia impegnativo realizzare contenuti di qualità . Che si tratti di articoli, foto o video, ogni materiale pubblicato richiede ore di preparazione, analisi, riprese, selezione del materiale e gestione della pubblicazione. Inoltre quando il fine non è solo amatoriale ma anche professionale, il livello di impegno richiesto cresce esponenzialmente.
La scorsa settimana ho avuto la possibilità di viverlo in prima persona, partecipando per la prima volta a un evento ufficiale riservato alla stampa e a tester selezionati. MBP Morbidelli e Keeway Group mi hanno invitato al test-ride della crossover T1002VX sul Passo della Raticosa, una delle strade più amate dai motociclisti. Un’opportunità incredibile per me, visto che fino ad ora avevo partecipato solo a test organizzati dai concessionari e dealer locali.
Ecco com’è andata la mia esperienza, raccontata da dietro le quinte!
Quando ho ricevuto l’invito da Keeway Group e MBP Morbidelli, devo ammettere che la sorpresa è stata grande. Essere inserito nel gruppo di tester e giornalisti invitati a questo evento è stata una soddisfazione immensa. Negli anni ho lavorato tanto a questo blog, raccontando viaggi, test ride e avventure in moto, ma tornando indietro al lontano 2016 quando ho iniziato a pensare al progetto Giri-in-moto, non avrei mai pensato di ritrovarmi invitato ad un evento così strutturato.
Accettato l’invito, e dopo aver titubato un po', ho iniziato a prepararmi mentalmente. Il fatto di non sapere chi fossero gli altri tester invitati all'evento e quanti tester fossero stati invitati mi destabilizzava, perché non avevo alcun riferimento sul quale fare affidamento. Non sono un professionista del settore, non sono un giornalista, non sono un tester navigato. Ho deciso comunque di accettare, dicendo a me stesso che avrei dato semplicemente il massimo per essere all’altezza dell’occasione.
Accettato l’invito, e dopo aver titubato un po', ho iniziato a prepararmi mentalmente. Il fatto di non sapere chi fossero gli altri tester invitati all'evento e quanti tester fossero stati invitati mi destabilizzava, perché non avevo alcun riferimento sul quale fare affidamento. Non sono un professionista del settore, non sono un giornalista, non sono un tester navigato. Ho deciso comunque di accettare, dicendo a me stesso che avrei dato semplicemente il massimo per essere all’altezza dell’occasione.
Aspettative e prime impressioni
Il viaggio in auto da Padova verso le colline Bolognesi dura poco più di un'ora, ed è stato un misto di emozioni: entusiasmo, curiosità , ma anche un po’ di timore. Al mio arrivo in albergo a Palazzo di Varignana già tradisco la mia emozione, tentennando all'ingresso e alla ricerca del parcheggio, quasi a voler allungare il tempo che mi separava dalla registrazione all'evento.La registrazione è stata semplice e rapida, con consegna del badge, consegna del programma e della cartella stampa, infine con l'assegnazione dell'alloggio. Tutto curato nei minimi dettagli, dagli orari alla logistica, fino alle sessioni foto e video previste sul Passo della Raticosa. Sfilano attorno a me, e alla moto T10002VX esposta per l'occasione, quelli che saranno i miei compagni di avventura in questo giorno e mezzo di evento: giornalisti e blogger di settore, tester con anni di esperienza. Tutti pronti per la giornata successiva.
La sindrome dell’impostore
Mi guardo intorno. Un aperitivo per conoscerci e scambiare qualche chiacchiera, e già intuisco che il livello culturale e professionale di chi mi circonda è molto elevato. Riconosco anche qualche volto a me ben noto, come quello del giornalista Marco Selvetti e del creator Totorider. Sono timido e schivo di natura, e mi metto un po' in disparte, osservando e ascoltando con curiosità ed attenzione. Per me di fatto è come essere alla vigilia del primo giorno di scuola.Ci raduniamo nella saletta dell'albergo adibita a conferenza, e conto una decina di giornalisti e tester, oltre allo staff di Keeway Group e MBP Morbidelli. Dopo il primo assaggio all'aperitivo, eccomi di nuovo di fronte ad un grande dilemma: "Ma io cosa ci faccio qui?". Quasi speravo che il gruppo di tester fosse molto più nutrito, per confondermi un po' tra la massa. Invece intorno a me conto 9 persone tra inviati di testate specialistiche del giornalismo motociclistico e professionisti con anni di esperienza sulle spalle. In tutto siamo in 10... non mi sento più tranquillo... anzi!
Con il passare del tempo e con lo svolgersi della presentazione e del brief dell'evento, questa insicurezza lascia spazio alla voglia di imparare e assaporare ogni momento. Mi sono reso conto che ero lì per un motivo preciso: raccontare la mia esperienza, con il mio punto di vista e con il mio stile. Non potrà andare poi così male, no?
Con il passare del tempo e con lo svolgersi della presentazione e del brief dell'evento, questa insicurezza lascia spazio alla voglia di imparare e assaporare ogni momento. Mi sono reso conto che ero lì per un motivo preciso: raccontare la mia esperienza, con il mio punto di vista e con il mio stile. Non potrà andare poi così male, no?
Briefing e presentazione: si inizia a fare sul serio
Di fronte a noi la T1002VX, e sullo sfondo scorrono le slide di presentazione. Si è parlato della storia del brand MBP Morbidelli, poi delle caratteristiche tecniche di questa moto crossover, delle modalità di guida, della scelta del motore V-Twin, delle sospensioni e del sistema di connettività Morbidelli Connect. I giornalisti in sala incalzano lo staff MBP Morbidelli con domande precise e alla fine della presentazione la panoramica su questa T1002VX è davvero molto dettagliata.Si passa al brief sulla giornata di test, un momento fondamentale per entrare nel clima giusto per la mattinata seguente. Il team tecnico risponde a tutte le domande, spiegando nel dettaglio l'itinerario sul Passo della Raticosa e i punti cardine del test. Sono strade che conosco e che sono proprio belle da guidare. L’entusiasmo è alle stelle: non vedo l’ora di provare la Morbidelli T1002VX su strada.
Si va a cena e ho la fortuna di sedermi a tavola accanto al designer del team di sviluppo MBP Morbidelli. La mia timidezza si apre ad un confronto interessante tra colleghi designer, e la serata vola via serena di fronte ad un menù semplice ma molto gustoso.
Ci comunicano la suddivisione in due gruppi di 5 tester per la mattinata seguente, e per fortuna faccio parte del secondo gruppo, avrò un po' di tempo in più per dormire e prepararmi la mattina seguente. Buonanotte a tutti, si va in camera. Fuori ha appena smesso di piovere, accidenti. Già non ero del tutto pronto ad affrontare la giornata di test insieme a professionisti di quel livello, se ci si mette anche la pioggia e l'asfalto bagnato la cosa si complica ulteriormente... vado a letto un po' preoccupato. Fatico ad addormentarmi, fuori dalla finestra a tratti continua a scendere una pioggerellina leggera.
I preparativi: l'attesa prima di salire in sella
Arriva l'ora della sveglia. Dalla finestra il panorama è avvolto nella nebbia. C'è molto vento, non piove, e le nuvole si spostano rapide nel cielo. Speriamo bene per il meteo. Non molto riposato ma carico di adrenalina mi vesto al volo e vado a colazione con gli altri tester. L’atmosfera è rilassata, ma in me c'è un pizzico di ansia da prestazione. Mi siedo da solo ad un tavolo, ordino un cappuccino e mi prendo un paio di brioche al buffet. In realtà non ho molta fame, sarà la tensione del momento. Si avvicina a me il motovlogger Totorider e facciamo colazione assieme, scambiando quattro chiacchiere che mi aiutano a rilassarmi un po' prima del test-ride ormai imminente. Salgo in camera, procedo alla vestizione e alla preparazione dei bagagli.Casco, pantaloni, giacca, guanti, protezioni, calzature tecniche. Scendo al punto di ritrovo, il cielo è nuvoloso ma non è minaccioso come la sera precedente. Il team di MBP Morbidelli ci ha suddiviso in piccoli gruppi di 5 per il test ride, con una guida apri-fila e una guida chiudi-fila per garantire la sicurezza e il rispetto del programma. Nel mio gruppo ci sono anche il giornalista Marco Selvetti e il creator Totorider, che si danno subito da fare e registrano contenuti sfruttando ogni minuto disponibile prima della partenza. Io mi limito a qualche foto e ad assaporare il momento. Mi guardo intorno e mi rendo conto che giornalisti e tester sono vestiti di tutto punto, mentre io mi ritrovo con il mio abbigliamento tecnico datato, quello di sempre, quello che uso normalmente per i miei giri in moto. Una figuraccia? Non ho sponsor che mi sostengono, forse dovrei iniziare a cercarne qualcuno? Questa è la domanda che mi frulla in testa per un attimo in quel momento. Poi ci assegnano le moto e mi concentro sul test-ride imminente.
Il Test-ride: battesimo del fuoco sul Passo della Raticosa
Finalmente si parte. Sono felice che il test si svolga su strade che conosco, questo mi tranquillizza un po'. Mi metto in coda al gruppo per lasciare spazio a chi ha più manico ed esperienza di me. A chiudere il gruppo la guida chiudi-fila, che dovrà sopportare davanti a se per tutto il test-ride i miei tentennamenti, purtroppo per lui. Nella testa mi parte un flash-back alla presentazione del giorno precedente, nella quale veniva spiegato che la T1002VX viene venduta al prezzo di lancio di 9990,00 Euro compresi tutti gli accessori, anche il tris di valigie in alluminio. Purtroppo le moto che ci hanno assegnato per il test ride sono prive delle valigie. Avrei apprezzato un test magari anche solo con le due laterali, se non con il tris completo di bauletto. Non importa, godiamoci questa Morbidelli T1002VX alleggerita dal peso delle valigie.Il Passo della Raticosa è uno dei percorsi più iconici per i motociclisti, con curve tecniche e panorami mozzafiato. L'asfalto non è dei migliori, anche a causa degli eventi atmosferici che lo hanno flagellato negli ultimi mesi, ma anche questo fa parte del test. Capisco subito che seguire il ritmo del gruppo non sarà semplice: il livello di guida e l'esperienza di chi mi precede è davvero alto, e io ringrazio me stesso per aver deciso di stare in fondo al gruppo per prendere confidenza un po' alla volta con la moto. Esce finalmente il sole, e l'asfalto si asciuga sempre più rapidamente durante il percorso, ma alcuni tratti all'ombra nascondono ancora un fondo bagnato, foglie e ghiaia, è necessario tenere d'occhio le insidie che possono sbucare dietro l'angolo.
Davanti a me giornalisti e tester alzano il ritmo e soprattutto sul misto più stretto in salita faccio davvero fatica a stare al passo. Non sto guidando al limite ma non ho ancora raggiunto il giusto feeling con questa T1002VX; non per colpa sua, semplicemente non sono abituato ad andare subito forte con una moto che non ho mai guidato. Ringrazio nella mia mente i corsi di guida sicura e dinamica ai quali ho partecipato negli anni: senza quelle esperienze non avrei mai potuto stare al passo di questo test-ride in tutta sicurezza. Inizio a prendere confidenza con la strada e con la moto, ma lo stesso fanno i tester davanti a me, e la rincorsa si fa sempre più affannosa. Per fortuna arriva la pausa al celeberrimo piazzale del Passo della Raticosa. Posso finalmente riposarmi un po', non sono abituato a questi ritmi di guida. La pausa è anche il momento giusto per qualche foto e per creare contenuti. Non si butta via nemmeno un minuto libero a disposizione.
Riavvolgo rapidamente il nastro di questa prima parte di test nella mia mente. La T1002VX si è dimostrata equilibrata e reattiva, con il suo motore V-Twin che garantisce una coppia corposa e un bel sound dal motore e dagli scarichi. Le sospensioni hanno assorbito alla perfezione le asperità della strada, mentre il sistema ABS e il controllo di trazione hanno dato una sicurezza notevole in ingresso di curva e in percorrenza. Questa moto mi è piaciuta e mi sono davvero divertito. Dopo qualche chilometro ingessato ho iniziato a prendere il ritmo, godendomi la guida e lasciandomi alle spalle la sindrome dell'impostore... mi sono goduto il momento, questo è l'importante.
Sessioni fotografiche e video: come al primo giorno di scuola
Un’altra novità assoluta per me è stata la sessione fotografica su strada, con riprese dinamiche mentre percorrevamo le curve della Raticosa. Una vera sfida, perché dovevo rimanere concentrato sulla guida sapendo che ogni movimento sarebbe stato catturato dalle fotocamere.Nell'ordine di ripresa sono a metà gruppo, per fortuna ho il tempo di rubare con gli occhi quello che faranno i professionisti del settore. Arriva il mio turno, mi metto in strada e seguo le indicazioni del fotografo e dell'operatore video, che mi aiutano a posizionarmi correttamente per ottenere le migliori inquadrature. Parto molto molto ingessato alla guida, un po' alla volta mi rilasso e mi lascio andare.
Devo dire che è stato davvero interessante vedere come lavora un team specializzato. Non è facile dal di fuori capire quante persone sono coinvolte per realizzare i contenuti che poi vediamo sulle riviste e i magazine online del settore, quanto tempo viene dedicato e quanta professionalità ed esperienza si nascondono dietro a pochi minuti di video, qualche foto, o qualche riga di testo.
Mi sono sempre definito un motociclista della domenica e con questo spirito ho sempre creato contenuti per questo blog e per i miei profili social. Avendo fisicamente e attivamente di fronte a me giornalisti e professionisti all'opera durante questa esperienza, ho avuto conferma di quanta differenza ci sia tra chi queste cose le fa per mestiere, chi come me le fa per passione, e chi si improvvisa pensando che sia tutto facile.
Il livello dei giornalisti e dei tester con i quali ho avuto la fortuna di condividere questo evento è palesemente superiore al mio, sia per esperienza e capacità di guida sia per cultura e conoscenza tecnica. Sentirli discutere tra loro e con il team di sviluppo MBP Morbidelli di dettagli tecnici, comportamento su strada, confronti con altri modelli e brand, mi ha fatto comprendere quanta differenza ci sia tra un blogger qualunque come me e chi invece fa questo per lavoro. Anni luce di differenza. Allo stesso tempo mi sono reso conto che la mia attitudine, la mia curiosità , la mia esperienza di viaggiatore in moto, la mia crescita continua durante questi anni del progetto Giri-in-moto, e le mie capacità professionali come designer, mi consentono un punto di vista privilegiato alternativo a quello dei professionisti del settore, diverso e a suo modo importante. L'iniziale sindrome dell'impostore ha lasciato spazio ad una rinnovata consapevolezza: ho delle qualità da esprimere, e devo essere fiero di tutto quello che ho costruito in questi anni, perché se la distanza tra me e i professionisti del settore è siderale, altrettanto si può dire confrontandomi con molti personaggi che si improvvisano creator e influencer riempiendo i social e i blog di contenuti scadenti o finalizzati all'effimera esibizione di sé stessi.
Tornando al diario della giornata, conclusi i test-ride del mattino e le sessioni fotografiche, è il momento di radunarsi tutti insieme. I due gruppi di tester e lo staff di MBP Morbidelli si godono i piatti tipici dell'agriturismo la Cartiera dei Benandanti per il pranzo.
L'atmosfera è rilassata ma non ci si può distrarre del tutto. Si continua a sfruttare tutto il tempo libero a disposizione per creare contenuti e per iniziare a condividere le emozioni della giornata attraverso i canali social.
Di nuovo in sella per l'ultima volta, ci aspetta la tappa conclusiva del nostro test-ride con il trasferimento dall'agriturismo fino al campo base di Palazzo di Varignana. Il ritmo è tranquillo ed è il momento giusto per godersi una guida rilassata e smanettare un po' con i vari tasti e le funzioni che si palesano sul TFT della moto. All'orizzonte appaiono nuvole scure minacciose, ma per fortuna tutta la giornata si conclude senza nemmeno una goccia di pioggia. Saluto e ringrazio i miei compagni di avventura e lo staff di MBP Morbidelli per l’invito e per avermi permesso di vivere questa esperienza così formativa e stimolante. Nei giorni successivi l'evento ospiterà la stampa internazionale e i dealer, il team di MBP Morbidelli è già al lavoro per organizzare l'accoglienza e i test di chi è in arrivo. Mi cambio, salgo sulla mia auto, e inizio a riguardarmi sullo smartphone le foto che ho scattato durante la giornata. Un sorriso si stampa sulla mia faccia. Ho fatto bene ad accettare questa piccola sfida, è stata davvero una bellissima esperienza.
Il rientro a casa e le riflessioni finali
Sulla strada di ritorno a casa ripenso a tutto quello che ho vissuto nelle ultime ore. Una giornata intensa, ricca di emozioni e di spunti di crescita personale. Non solo ho avuto la possibilità di testare una nuova moto e di approcciarmi ad un mondo interessante e in qualche modo controverso come quello dei brand italiani gestiti da gruppi e produttori cinesi, ma ho visto da vicino soprattutto cosa significa partecipare ad un test-ride ufficiale, fianco a fianco con esperti del settore, potendo imparare molto da loro.Una volta rientrato a casa è iniziata la fase di creazione dei contenuti. Ho scritto i post dedicati al brand MBP Morbidelli e alla T1002VX, ho montato il video per YouTube, ho organizzato il materiale e programmato la pubblicazione di storie, post e reel su Instagram, Facebook e TikTok.
Un test ride non finisce quando scendi dalla moto, ma continua nel racconto di ciò che hai vissuto. E io, per la prima volta, ho avuto l’occasione di farlo da un punto di vista completamente nuovo.
Grazie a MBP Morbidelli e Keeway Group per questa esperienza: mi auguro possa essere la prima di tante altre!
Se vuoi scoprire di più sulla Morbidelli T1002VX: clicca qui
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Ecco il video del test-ride della Morbidelli T1002VX:
Ecco il video del test-ride della Morbidelli T1002VX:
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